ROMA (WSI) – Nell’incontro del 18 marzo 2013 i leader delle aziende multinanzionali maggiori d’Europa hanno visto la Cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente francese Francois Hollande e il presidente della Commissione Europea Jose Manuel Barroso per parlare di competitivita’ nel continente e per promuovore una sorta di nuovo Fiscal Compact.
A svelarlo e’ il gruppo di ricerca indipendente Corporate Europe Observatory, ricordando che gia’ in gennaio a Davos, durante il World Economic Forum, Merkel aveva fatto pressioni sugli altri leader mondiali per imporre un patto per la competitivita’.
Quest’anno in Europa e’ stato aperto un dibattito su un nuovo patto per la competitivita’ (un altro “compact”, dopo quello fiscale). Se verra’ approvato dal Consiglio Europeo a giugno, gli stati membri saranno costretti a implementare riforme strutturali di stampo neo liberale.
Come scrive Paolo Barnard sul suo blog, la tavola rotonda degli industriali europei “mira a mettere il turbo nucleare al mercato singolo, dove ovviamente solo i colossi possono competere, e dove milioni di piccole-medie aziende (e i loro lavoratori) andranno invece disintegrate (e già ci vanno)”.
Inoltre il nuovo Fiscal Compact sulla competitività-produttività prevede l’introduzione di tre nuovi parametri, allarmanti per la tenuta del tessuto sociale. Se il patto sara’ approvato dal Consiglio presieduto da Herman Van Rompuy, d’ora in avanti il nostro livello salariale sara’ legato a:
1) la maggiore produttività sul lavoro
2) la competizione internazionale
3) la performance individuale
Le raccomandazioni mettono in primo piano la riduzione drastica degli ostacoli al licenziamento e la riduzione delle liquidazioni. E chiedono che la spesa pubblica venga utilizzata per aiutare il business, non per il sociale.
Barnard ricorda che “ogni singola parola della lobby diviene di regola un Trattato UE sovranazionale, cioè più potente di qualsiasi cosa i nostri parlamenti possano decidere. E’ accaduto col Fiscal Compact, accadrà con questo Compact”.