Intervista all’artista milanese d’adozione, che racconta in esclusiva ai nostri microfoni novità e particolari sul suo album d’esordio
Su e giù dalle opere d’arte contemporanea alla Milano più chic, passando per le feste esclusive e le emozioni travolgenti. Il viaggio pop di Popa (perdonate il gioco di parole), nell’album “Arte e finanza”, scritto e prodotto con il produttore e compositore Gaetano Scognamiglio (Fitness Forever, Calcutta, Alan Sorrenti) racconta sogni glamour ma anche benessere e arricchimento culturale.
Popa è una cantautrice e fashion designer lituana trapiantata a Milano. Insegna design di moda e direzione creativa al Polimoda, crea vestiti per donne chic e scrive musica. Le prime canzoni di Popa nascono sulle spiagge italiane, durante un’estate in costiera. Con le sue sonorità l’artista lituana crea un pop di lusso. “Arte e Finanza” è il suo primo album, uscito il 17 novembre 2023. Ogni brano di “Arte e Finanza” racconta con ironia storie di female empowerment e voglia di giornate à la page: ambizioni di vita da sciura milanese, con il tatuaggio in corsivo di Lindsay Lohan “La Bella Vita”. Per entrare nel suo mondo e scoprire qualcosa di più, l’abbiamo intervistata in esclusiva ai nostri microfoni.
“Arte e finanza”, partiamo dal titolo dell’album, per capire qual è la tua visione sul connubio tra due mondi apparentemente distanti?
“Il titolo “Arte e Finanza” è un omaggio al benessere imperituro del mondo dell’arte, dove tra un Picasso su uno yacht e un’asta di arte contemporanea ci si può innamorare ma anche fare un affare. Nelle sonorità disco anni Settanta, sto raccogliendo le impressioni e osservo momenti: vernissage, privé, mansplaining, feste e Martini”.
Milano è la città che fa un po’ da sfondo al disco ma racconta anche il tuo vissuto: quale contributo ti ha dato?
“Non essendo di Milano ma venendo da molto lontano, sono Lituana, per me prima di capire la Milano contemporanea è stato molto importante analizzare come si viveva qui nel passato e che storie nascondono i grandi portoni di questa città. Io vedo Milano in modo molto malinconico e mi piace immaginarla attraverso gli occhi di qualcuno che ha potuto viverla negli anni ‘60 e ‘80. Per fare un esempio, sono molto affascinata dal concetto di Sciure Milanesi così iconiche ed eleganti, mi piace fantasticare su come passano le loro giornate, tra un caffè da Cucchi, un vernissage in via Statuto, un inverno a Courmayeur e un’estate a Saint-Tropez. Vorrei essere come loro”.
Nelle tue canzoni ci porti in un viaggio denso di emozioni tra benessere e bon vivre: quali messaggi vuoi far emergere?
“Nelle mie canzoni convivono bon vivant e grandi amori, messaggi ricevuti alle tre di notte e meditazione, carte dei tarocchi e rotocalchi, fantasie dal sapore di dolce vita dove l’unica ambizione è far sognare: il riviera-lifestyle, le chiacchiere fino a tardi e la frivolezza della primavera, oppure l’inizio di una calda estate. Tra riferimenti cinematografici e letterari che vanno da Flaubert ai film dei fratelli Vanzina, partendo da Milano (Linate), il mio disco disegna una psico-geografia di leggerezza e di eleganza. Un mappa mondo champagne pop del jet-set tra Londra, Los Angeles, New York, St. Moritz, Capri e Positano”.
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L’articolo integrale è stato pubblicato sul numero di maggio del magazine Wall Street Italia. Clicca qui per abbonarti