A dominare l’andamento dei listini di questi giorni continuano a essere le notizie della crisi internazionale e il possibile scoppio di una guerra sul territorio irakeno. Tre gestori su quattro pensano che se gli Usa lanceranno un attacco all’Iraq l’effetto sui mercati sarà negativo, disastroso secondo il 15% del campione. In controtendenza invece il 17% degli intervistati, che prevede un impatto positivo.
Gestori troppo ottimisti? Il 23 settembre, alla chiusura del sondaggio mensile di Morningstar, European Fund trends, l’Msci world (in dollari) ha toccato il minimo di metà luglio 1996. I gestori, però, continuano a dichiararsi ottimisti sul futuro dei listini: secondo il 52% del campione le Borse mondiali guadagneranno almeno il 10% nel corso dei prossimi 12 mesi. Solo il 9% dei gestori si attende un rendimento dall’equity inferiore al 5%. Anche se le società si dicono ottimiste, le attese sulle scelte di investimento da parte degli investitori saranno improntate alla cautela: saranno i fondi obbligazionari a
raccogliere di più, almeno secondo un gestore su tre.
Nuovi prodotti. La più accentuata avversione al rischio ben spiega il fatto che il 42% dei gestori si aspetta un’intensa politica commerciale che spingerà i lanci di fondi garantiti (rispetto al 25% di agosto). A livello
di asset class, diminuisce di molto la percentuale del campione convinta che i fondi azionari domineranno tra i nuovi prodotti del prossimo anno (il 36% rispetto al 57% di agosto), mentre cresce l’attenzione sui fondi bilanciati (il 33%).
L’investimento vincente. Quanto a rendimenti, cresce il numero di money manager che reputa i fondi bilanciati i best performer del prossimo anno (il 13% del campione), ma continua a prevalere l’ottimismo sui fondi azionari (i migliori secondo l’82% dei gestori). Società divise anche sul più redditizio stile
d’investimento da adottare: tra value e growth, come tra large e small, a prevalere è lo stile neutrale.
Più America, meno Europa. A livello geografico, è in discesa la percentuale di gestori che si aspetta le migliori performance dalle Borse europee (dal 24% di agosto al 18% di settembre), mentre sale l’ottimismo su Wall Street dall’8% al 18%. L’Asia ex Giappone rimane l’area preferita dal 54% dei gestori, mentre aumenta il pessimismo sull’America latina, il peggior mercato secondo il 54% degli intervistati, seguito dal Giappone (il 20%).
Investire in energia. L’hi-tech continua a perdere il favore dei gestori: solo il 14% ritiene che sarà il settore migliore del prossimo anno (dal 27% di agosto), mentre un terzo dei gestori crede che sarà il peggiore, secondo solo a quello immobiliare. Meglio investire sulle risorse naturali (per il 27%) e sul settore finanziario (è il 25% del campione a settembre).
Hanno partecipato al sondaggio questo mese 56 società di gestione europee, le più grandi per asset under management, che gestiscono in media 53 miliardi di euro e hanno in batteria 96 fondi. L’indagine, svolta dalle sedi locali di Morningstar in Italia, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Norvegia, Olanda, Spagna e Svezia, illustra i trend dell’industria del risparmio gestito nel Vecchio
Continente e le attese sull’andamento dei mercati nei successivi 12 mesi. Per l’Italia hanno partecipato Banca Fideuram, Bipiemme Gestioni, BNL Gestioni, Monte Paschi AM, Nextra, Pioneer, Romagest e Sanpaolo Imi am.
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Il sondaggio integrale è disponibile sul sito www.morningstar.it.