GINEVRA (WSI) – Gli investitori sono pronti a tutto pur di evitare di pagare le tasse in patria. Ma le falle del sistema fiscale e legale che lo consentono potrebbero portarci tutti alla rovina.
Una nuova balena si nasconde nel mercato dei bond, dove un ammontare enorme di titoli di Stato sono concentrati in uno solo posto.
Una balena è una situazione molto pericolosa. Il nome è stato dato a Pimco, quando il secondo maggiore fondo obbligazionario al mondo aveva talmente tanti soldi da non riuscire a gestirli.
Bloomberg ha scoperto che 500 mila miliardi di cash sono nelle mani di pochi gruppi, tra cui Apple e Oracle. I quali li hanno reinvestiti in Bond. Questo fenomeno potrebbe creare una situazione molto volatile e potenzialmente esplosiva, avverte Michel Gabrysiak, fondatore e presidente del think tank ginevrino Finance Foundation.
Gli specialisti del settore, come BlackRock e Vanguard, sanno come gestire tale situazione. Ma gli altri?
La divisione di gestione del denaro di Apple, Braeburn Ink, ha sede nello stato del Nevada, a Reno. Lo stesso vale per la corrispondente divisione di Oracle. Le multinazionali cercano di investire montagne di cash nei mercati del reddito fisso, perché non trovano soluzioni più sicure o migliori.
I loro soldi vengono così – in gran parte – investiti al di fuori dei confini americani. Per reimpatriarli dovrebbero pagare tasse in Usa. Per evitare di farlo, investono nel mercato dei Bond.
Secondo i calcoli di Bloomberg Apple detiene 171 miliardi di dollari in contanti che non hanno sede negli Stati Uniti, ma che ha investito in asset denominati in dollari. Se si tiene conto che il gruppo di Cupertino è uno dei maggiori acquirenti di debito a breve emesso dalle società giudicate ‘investment grade’, si capisce che il rischio ha una portata enorme.
È il perfetto esempio di quello che è diventato oggi il sistema finanziario. Gli investitori sono pronti a tutto pur di evitare di pagare le tasse in patria. Le falle del sistema legale e fiscale potrebbero portare tutti alla rovina.
Sono negativi per i paesi, che non hanno le entrate tributarie che spettano loro, e per il mercato in generale. Una catastrofe nei mercati obbligazionari si è già verificata più di una volta. “Se succede ancora – dice Gabrysiak – rischia di essere ancora più devastante di prima”.
Fonte: Finance Foundation
(DaC)