Economia

Una proposta: pensione anticipata a costo zero

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ROMA (WSI) – Il bilancio dell’Inps non è fra i più solidi, per usare un eufemismo, ma potrebbe servire a offrire una scialuppa di salvataggio ai futuri esodati. La proposta di un prestito sulle pensioni di chi ha perso un lavoro prima del raggiungimento dell’età pensionabile non è un’utopia, è sostenibile e a costo zero per lo Stato.

L’idea dell’operatore di mercato Michele Spallino, come si legge sul suo blog, è quella di introdurre l’obbligo di concessione da parte dell’Istituto Nazionale di Previdenza di un prestito alla persona avanti con l’età che si sia ritrovata senza un posto di lavoro prima dell’avvenuto pensionamento, in modo che questa riceva un aticipo sulla pensione.

Potrebbe entrare a far parte delle manovre per la flessibilità in uscita promesse dal governo nel sistema pensionistico. Il prestito avverebbe “nella forma tecnica della scopertura di conto corrente bancario”, e sarebbe al massimo pari a un terzo annuo della pensione lorda maturata. Sarebbe “attivabile con anticipo non superiore a cinque anni prima della data di pensionamento e rimborsabile con gli interessi entro i successivi cinque anni dall’inizio del pensionamento, tramite ritenuta di un terzo annuo della pensione”.

Il meccanismo sembra complesso, ma non lo è e avrebbe un impatto nullo sulle casse statali – elemento più importante di tutti. Prevede infatti da parte del Tesoro l’emissione di Btp addizionali “della durata massima decennale a fronte delle richieste pervenute. Il tasso fisso dell’emissione sarà recuperato nel rimborso addebitato ai richiedenti”.

“Il richiedente – si legge sul blog Economia e Finanza – dovrà accollarsi inoltre il costo della polizzavita caso morte, durata massima decennale, per l’importo pari al massimo della scopertura da lui chiesta, pignorabile dall’ l’Inps (nella misura necessaria a saldare la scopertura e gli interessi)”.

“Poichè si parla di neo sessantenni, e di importi comunque limitati, tale costo – pur dipendendo dalle condizioni di salute del soggetto – sarà nell’ordine di alcune centinaia di euro l’anno. Nei dieci anni avrà comunque un suo peso che, unito all’onere degli interessi, garantisce la richiesta venga fatta solo da chi ne ha veramente bisogno. E consente in caso di prematura scomparsa di non arrecar danni nè al titolare della reversibilità (resterà intatta), nè allo Stato che rientrerà di quanto prestato con gli interessi. Pertanto è possibile affermare che lo Stato non ha oneri nè corre rischi”.

Allo stesso tempo gli esodati che vorranno usufruire di tale prestito, avranno diritto a una “forma di finanziamento del periodo pre pensione”. Il ricorso a una scopertura di conto corrente “consente la massima flessibilità: si può utilizzare solo al momento del bisogno, ed anche ripianare in anticipo se si viene a disporre di nuove entrate. Unico vincolo: occore restare nel limite del fido (un terzo annuo della propria pensione, per massimo cinque anni prima della pensione)”.

Il prestito a costo zero è reso possibile dal fatto che la platea di soggetti interessati sarebbe probabilmente non molto vasta e gli importi in questione non sarebbero di conseguenza molto elevati.

Fonte: Economia e Finanza

(DaC)