di Ilaria Caprioglio, sindaco di Savona
Indossare la fascia tricolore in qualità di Primo cittadino, da un po’ di anni a questa parte, richiede una buona dose di coraggio sapientemente amalgamato a passione, umiltà e spirito di servizio.
Quello spirito di servizio che scaturisce dal sentirsi parte attiva di una Comunità, verso la quale si è legati e verso la quale si hanno obblighi che, come teorizzava Aristotele, rendono le persone veramente libere.
Un Sindaco, sovente, deve districarsi fra piani di riequilibrio finanziario, bilanci di società partecipate in disavanzo, radicato depauperamento del personale amministrativo, anacronistiche procedure burocratiche, fragilità territoriali fonte di insonnia a causa di una deroga al principio della soggettività della pena.
Un Sindaco, nell’esercizio delle sue funzioni, cammina circospetto sul crinale per non scivolare nel versante dell’abuso d’ufficio o, in quello opposto, dell’omissione d’atto d’ufficio.
Un Sindaco è anche Autorità sanitaria locale e dal 21 febbraio 2020, data del rilevamento del primo focolaio di infezione da Covid-19 in Italia, ne ha maggior contezza.
Il 21 febbraio ha anche sancito l’inizio di un’inarrestabile valanga di Decreti presidenziali e di Ordinanze regionali, rigorosamente preannunciati in diretta televisiva o attraverso i canali social. Documenti, talvolta contraddittori, che un Primo Cittadino deve applicare, far rispettare, diffondere dalla sera alla mattina quasi sempre senza, o con scarso, supporto di risorse umane ed economiche: ad oggi il deficit dei Comuni italiani, per minori entrate e maggiori uscite stimate intorno ai 6 miliardi di euro, non è ancora stato completamente ristorato dal Decreto Rilancio e dal Decreto Agosto.
Un Sindaco, Sentinella dei territori come l’ha ribattezzato il Premier in una delle sue tante dirette serali, deve assicurare risposte immediate ai Cittadini prima confusi o spaventati adesso alterati, per usare un eufemismo, o disperati: e si sa che, se il segnale di allarme della sentinella resta inascoltato dal comandante, la prima a soccombere è proprio la malcapitata vedetta.
Un Sindaco-Cassandra che ha sempre temuto una seconda fase critica, complice la staffetta fra movida estiva e virus influenzale d’autunno, foriera di un’emergenza socio-economica che metterebbe a rischio la tenuta sociale: è bastato incrociare i dati sull’aumentata affluenza di utenti ai servizi alla persona e le richieste di dilazioni di pagamento dei tributi da parte delle associazioni di categoria.
Primi Cittadini di Comuni costieri che hanno cercato di arginare con gli sgangherati mezzi che avevano, paletti di legno o nastri bianchi e rossi, l’assalto alle spiagge libere, provando frustrazione e sconforto davanti all’estate da cicale il cui frinire giungeva dai Palazzi romani: bonus monopattini anziché una rimodulazione del trasporto pubblico locale, per citare solo un esempio.
I tormentoni estivi su cui si è ballato erano scanditi al ritmo dell’infodemia, del “liberi tutti” sul quale si è consumato l’ennesimo scontro politico sguaiato, in quanto la campagna elettorale non si è fermata con la pandemia anzi, per qualche settimana, l’ha miracolosamente bloccata.
Durante il lockdown si sono affidati alle lenzuola i buoni propositi ma, per uscirne migliori, la politica avrebbe dovuto pensare a un cambio di paradigma a partire dalla sanità e dalla scuola, sulla scorta delle difficoltà registrate in ambito sanitario e della disparità scolastica generata dalla didattica a distanza. Invece, dopo aver messo le lenzuola in lavatrice, a medici e operatori sanitari il bonus Covid è arrivato a macchia di leopardo e le disposizioni ministeriali per la riapertura delle scuole, al netto dei banchi con le rotelle, sono state emanate solo ad agosto obbligando i Sindaci a lavorare contro il tempo per completare, entro il primo suono di campanella, tutti gli interventi di adeguamento prescritti per gli edifici scolastici.
Un Sindaco non si sottrae alle sue responsabilità e ai suoi compiti ma necessita di strumenti per porli in essere, come necessita di rapporti istituzionali verticali improntati alla correttezza e al rispetto, in quanto è chiamato ad amministrare concretamente un territorio.
Il nocciolo della questione è, forse, proprio questo: le azioni politiche sono sempre più condizionate dall’hic et nunc, in quanto le campagne elettorali si susseguono ingenerando una venefica necessità di consenso immediato che fa perdere di vista l’esigenza di riforme tanto improcrastinabili quanto complesse.
Una classe politica, sovente, miope che naviga a vista laddove, soprattutto nella tempesta, dovrebbe assestare le vele per affrontarla.
La “capacità negativa”, termine coniato dal poeta inglese John Keats, potrebbe indicare una modalità di azione tesa, davanti all’attuale crisi e incertezza, a trovare soluzioni nuove in rottura con schemi consuetudinari superati volti a ripristinare situazioni che, ormai, non appartengono né al nostro presente né al nostro futuro.
In attesa di questo auspicabile riposizionamento, capace di tracciare nuovi percorsi, i Sindaci continuano a combattere, solidali e coraggiosi, consapevoli di come nel coraggio sia insita anche la paura: il coraggio appartiene a chi, pur conoscendo la paura, decide di affrontarla rendendo onore alla fascia tricolore che, pro tempore, indossa.
Ilaria Caprioglio, avvocato, moglie e mamma di Jacopo, Edoardo e Vittoria.
Sindaco di Savona, impegnata sui temi della sostenibilità ha ottenuto per la sua Città, prima in Europa, la certificazione LEED for Cities promossa da USGBC e GBCI.
Plenary speaker, fra gli altri, al Covenant of Mayors for climate and energy e al Sustainable energy week presso il Parlamento europeo a Bruxelles; al Day of Cities presso l’Ufficio delle Nazioni Unite a Ginevra, al III Climate Forum of Russian Cities a Mosca.
Autore di molteplici saggi sul disagio adolescenziale, è socio fondatore dell’associazione Mi nutro di vita, promotrice della Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla contro i DCA e docente presso la Scuola di formazione politica e cittadinanza attiva per giovani Poliedri.