Mille uscite volontarie, 500 nuove assunzioni insieme all’inserimento di 600 lavoratori in percorsi di formazione erogati dall’academy del gruppo. Questo il fulcro dell’intesa siglata tra Unicredit e i sindacati Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin, un ricambio generazionale, occupazione e formazione per l’istituto di Piazza Gae Aulenti.
«Riteniamo che l’accordo raggiunto costituisca un importante risultato per la centralità strategica della formazione, elemento che di fatto consente la piena occupabilità sterilizzando pertanto l’insorgere di potenziali nuovi esuberi. In tema di buona e nuova occupazione, quanto raggiunto conferma ancora una volta il ruolo del sindacato nel garantire il ricambio generazionale ed il bilanciamento degli organici nelle varie funzioni del gruppo. Aver altresì significativamente migliorato l’impianto delle polizze sanitaria e tcm, l’aumento del buono pasto a 8 euro, più giornate di formazione da casa per i lavoratori della rete, l’ottenimento di nuovi permessi retribuiti per la genitorialità ed una maggiore flessibilità nell’utilizzo delle ferie. In questo accordo, il confronto, a volte anche fortemente dialettico, con Ilaria Dalla Riva e Silvio Lops è stato sempre improntato al reciproco rispetto delle posizioni di ognuna delle parti e ha contributo all’esito positivo del negoziato» commenta il coordinatore della Fabi nel gruppo Unicredit, Stefano Cefaloni.
Mille uscite volontarie e 500 nuove assunzioni in UniCredit
Come si legge nella nota di Fabi, la procedura di efficientamenti, inizialmente prevista per 1.600 unità, è stata ridimensionata a 1.000, con una riduzione del 38% rispetto all’avvio della trattativa. Questo risultato è stato possibile grazie all’inserimento di 600 lavoratori in percorsi di formazione finanziata (Fba), erogati dall’academy del gruppo. Tali percorsi prevedono una significativa componente di formazione in aula. Di questi 600 lavoratori, ben 200, già nel corso del 2025, saranno ricollocati in rete, rafforzando l’organico delle filiali.
A fronte di 1.000 uscite volontarie e incentivate (di cui circa 270 sospesi relativi al precedente accordo) sono state concordate 500 nuove assunzioni, cui si aggiungono 250 assunzioni per il cosiddetto turn over, che unitamente ai percorsi di riqualificazione e formazione del personale, costituiscono la risposta positiva per affrontare le future sfide legate alla trasformazione digitale del settore bancario e all’emergere di nuovi modelli di business; riteniamo pertanto raggiunto l’obiettivo per un soddisfacente equilibrio tra ricambio generazionale e bilanciamento occupazionale.
La centralità della formazione è stata ulteriormente rafforzata dall’estensione delle giornate di smart learning, portate da 5 a 7.
Buoni pasto, polizze sanitarie e TCM per i mutui: le novità per i dipendenti di UniCredit
Importanti anche gli obiettivi raggiunti sia in termini economici, che di welfare e di conciliazione tempi vita lavoro e valorizzazione professionale. Tra questi si segnala anzitutto, l’aumento del buono pasto a 8 euro, in maniera progressiva con un primo rialzo di 50 centesimi a 2025 e poi un secondo a gennaio 2026. Poi si segnala il rinnovo della polizza sanitaria per il biennio 2026-2027 alle stesse condizioni economiche dell’accordo firmato il 4 dicembre 2023 (nella misura di 1.200 euro pro capite l’anno) e la conferma per un biennio della polizza TCM per i mutui. È stato inoltre assunto l’impegno di definire entro il 28 febbraio 2025 un piano di valorizzazione del capitale umano (VAP) che tenga conto dell’importante contributo dei lavoratori e dei risultati economici del gruppo nel 2024.
Infine è stato riconosciuto un permesso retribuito aggiuntivo di 3 giorni per l’assistenza ai familiari in difficoltà.
Secondo il segretario nazionale UNIUSIN/CONFSAL con delega su UNICREDIT, Massimiliano Lanzini “si tratta di efficientamenti di risorse per 1600 unità nel periodo 2024 – 2025 attraverso uscite incentivate volontarie (1000 risorse) a fronte delle quali ci saranno 500 nuove assunzioni che potranno incrementarsi di ulteriori 250 nel biennio.
Le ulteriori circa 600 Risorse saranno riqualificate e ricollocate attraverso un percorso formativo tra i più sfidanti del nostro Settore”. “L’intesa – continua Lanzini – garantirà un importante turnover, in linea con analoghe operazioni/accordi di Settore. La somma di tali interventi potrà rappresentare una importante risposta rispetto alla gestione nuovi modelli organizzativi del Gruppo e all’evolvere delle tecnologie e della cosiddetta banca digitale il cui utilizzo è in costante crescita nel mondo del credito e dei servizi finanziari. In tal senso, sono stati previsti anche importanti percorsi di riqualificazione e formazione del personale per accompagnare le Lavoratrici e i Lavoratori nei cambiamenti in atto nel Settore, con particolare attenzione alla rete commerciale”. Con questo accordo, che prevede tra le altre cose l’incremento del buono pasto e il rinnovo della polizza sanitaria – conclude il Segretario Nazionale UNISIN/CONFSAL – sono state recepite le richieste del tavolo Sindacale e vengono così confermate nel Gruppo relazioni industriali di alto livello che saranno utili per affrontare con successo le sfide del futuro”.
Nozze UniCredit-Commerzbank: semaforo verde dalla BCE
Intanto continuano le discussioni su una possibile fusione tra UniCredit e Commerzbank. E’ Bloomberg ad aver scritto che la fusione tra i due istituti di credito è vista dai funzionari della Banca centrale europea come un’opportunità per superare la frammentazione del mercato finanziario in Ue e per migliorare la redditività delle banche nell’area euro.
Una potenziale acquisizione da parte di UniCredit SpA della rivale Commerzbank AG otterrebbe probabilmente l’approvazione delle autorità di regolamentazione, come hanno indicato diversi funzionari di alto livello della banca centrale e della vigilanza, affermando che ci sono poche ragioni per cui un’operazione dovrebbe sollevare preoccupazioni.
Così si legge nell’articolo di Bloomberg secondo cui per i funzionari tedeschi e di altre giurisdizioni, la Banca Centrale Europea probabilmente darebbe il via libera all’offerta di UniCredit. Quasi tutti hanno espresso un giudizio generale positivo sul consolidamento transfrontaliero come strumento per superare la frammentazione finanziaria e aumentare la redditività delle banche in Europa.
Ma non si sono sciolti i dissapori tra Italia e Germania. Da una parte l’amministratore delegato di UniCredit, Andrea Orcel, ha dichiarato che l’acquisizione di Commerzbank è un’opzione che sta valutando, dopo aver costruito un’importante partecipazione nella rivale. Dall’altra il governo tedesco, che detiene il 12% della banca tedesca, e si oppone a un’acquisizione, ma ha indicato che c’è poco da fare per impedire a UniCredit di acquistare altre quote della società. Berlino ha sospeso ogni ulteriore vendita di azioni di Commerzbank dopo che UniCredit ha utilizzato un collocamento di azioni governative a settembre per aumentare la sua partecipazione a circa il 9%. Il CEO di Unicredit, Andrea Orcel si è poi assicurato altre azioni e ha chiesto l’approvazione della BCE per aumentare la partecipazione fino al 29,9%.Qualsiasi offerta pubblica di acquisto formale dovrà essere approvata anche dall’autorità di regolamentazione.