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Unicredit batte le attese: utile triplicato nel 2021, dividendi record

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È stato un anno sopra le attese, il 2021, di UniCredit. La banca milanese ha superato  ‘la guidance per le principali voci finanziarie’, registrando un utile netto sottostante di 3,9 miliardi (triplicato rispetto agli 1,3 miliardi del 2020, la guidance era a oltre 3,7 miliardi), ricavi totali a 18 miliardi (+4,8%, guidance a 17,5) e costi invariati a 9,8 miliardi. Nel solo quarto trimestre l’utile sottostante si è attestato a 810 milioni dai 204 dello stesso periodo del 2020.

Il risultato netto contabile per il 2021 è risultati pari a 1,5 miliardi, contro una perdita di 2,8 miliardi nel 2020 e fronte degli 1,8 miliardi previsti dal consensus elaborato dalla società. Negli ultimi tre mesi dell’anno, il gruppo ha registrato una perdita contabile da 1,4 miliardi, contro il rosso da 1,2 miliardi nello stesso periodo dell’anno precedente, risentendo in particolare all’impatto della cessione di Yapi Kredi in Turchia.

Proseguendo l’analisi del conto economico annuale, il margine di interesse è sceso del 4% a 9,1 miliardi e la commissioni nette sono cresciute del 12,1% a 6,7 miliardi. Il rapporto cost/income è sceso al 54,6%. Sul fronte della solidità patrimoniale il Cet1 pro forma è al 14,13%.

Andrea Orcel, numero uno di UniCredit dal 15 aprile 2021, commentando i dati diffusi dalla banca, ha spiegato:

“Gli eccellenti risultati del 2021 sono il frutto delle incisive azioni intraprese durante l’anno, del progressivo emergere della nostra cultura aziendale, della dedizione dei dipendenti e della continua fiducia dei nostri clienti. Abbiamo superato i target dell’anno per ricavi, costi e utile netto sottostante, producendo un RoTE del 7,3 per cento e una considerevole generazione organica di capitale. Riconfermiamo l’impegno ad aumentare in misura significativa i rendimenti dei nostri azionisti senza compromettere la nostra robusta posizione patrimoniale e intendiamo distribuire agli investitori, una volta ottenute le approvazioni, €3,75 miliardi complessivi, sotto forma di dividendi in contanti e riacquisto di azioni proprie. Pur considerando tale distribuzione, abbiamo concluso l’anno con un CET1 ratio pro-forma del 14,13 per cento. Questi risultati sono il preludio di quello che il nostro modello a basso assorbimento di capitale ci permetterà di conseguire nel 2022 e oltre a beneficio di tutti i nostri azionisti”.

Il cda di UniCredit ha deliberato la distribuzione ai soci di un dividendo cash da 1,17 miliardi, a cui si aggiungono riacquisti di azioni per 2,58 miliardi,. Si tratta, ha sottolineato l’a.d. Andrea Orcel nel corso di una conference call con le agenzie di stampa, dal valore ‘piu’ alto nella storia della banca’.

Unicredit: “M&A solo se ne vale la pena”

Sul fronte delle M&A, Orcel ha confermato il passo indietro della banca con la russa Otkritie (‘visto il contesto politico abbiamo deciso di ritirarci), ma allo stesso tempo ha reiterato l’interesse verso nuove operazioni di aggregazione “solo se ne vale la pena”.

Orcel ha quindi ribadito i “paletti” posti dal gruppo per valutare un’aggregazione, che deve ‘accelerare quello che stiamo facendo e non far deragliare la nostra distribuzione di capitale’. ‘In questo contesto è il nostro lavoro è di valutare tutte le opportunità in tutti i mercati in cui siamo e se queste opportinutà superano questi requisiti allora si possono fare, ha aggiunto. Quindi potremo entrare in data room e valutare operazioni perché è il lavoro dell’M&A team, ma queste discussioni non vogliono affatto dire che chiuderemo queste transazioni’.

Per quanto riguarda in particolare l’Italia, secondo Orcel ‘i risultati sono chiari’: ‘Non abbiamo bisogno di fare niente per aumentare le masse e quindi se ci saranno opportunità che supereranno i nostri criteri le considereremo perché è nel miglior interesse degli azionisti’.