Economia

Unicredit-Commerz, i tedeschi dicono “nein” all’integrazione

La scalata di Unicredit nel capitale di Commerzbank appare sempre più in salita. Mentre la banca italiana, guidata da Andrea Orcel, sembra pronta chiedere alla Bce l’autorizzazione per portare la sua partecipazione dall’attuale 9% fino e oltre il 30%, la banca tedesca non fa più mistero sulla sua posizione in merito ad una fusione italo-tedesca.

Secondo quanto riporta l’Handelsblatt, la cfo di Commerzbank, Bettina Orlopp, che rumors stampa danno come candidata papabile nel condurre i colloqui con UniCredit nonché potenziale successore dell’attuale ceo Manfred Knof, avrebbe detto chiaramente che la banca tedesca “non ha bisogno di UniCredit” anche perché se sul piano della ristrutturazione “c’è ancora molto da fare, vogliamo generare il costo del capitale al massimo entro il 2027 e siamo più che mai convinti di poterlo fare”.  Per spazzare via ogni dubbio sulla sua pozione, Orlopp ha aggiunto che vorrebbe che lo Stato tedesco rimanesse per il momento nella banca con il suo 12%. “È importante, perché credo che prima ci sia bisogno di un po’ di pace e tranquillità”.

Orlopp in carica per i colloqui con Unicredit?

Dichiarazioni per nulla concilianti, in vista di un colloquio con la banca italiana in calendario la prossima settimana. Secondo quanto spiega Reuters, Commerzbank sta prendendo parte ai colloqui per rispettare i propri obblighi nei confronti degli azionisti, sebbene il management della banca di Francoforte rimanga contrario a un’acquisizione da parte dell’istituto di credito italiano, secondo una delle fonti.

La decisione finale sul ruolo di Orlopp potrebbe arrivare già martedì prossimo, data in cui il supervisory board e il management di Commerzbank daranno inizio a una riunione di due giorni nei pressi di Francoforte per discutere la strategia del gruppo e la risposta da dare a UniCredit. Nessun commento è arrivato da Commerzbank.

Quello che appare certo è che l’attuale ceo della banca, Manfred Knof, ha annunciato che non sarà disponibile per un nuovo mandato dopo la sua scadenza a fine 2025 proprio poche ore prima che UniCredit rivelasse la propria quota, sollevando dubbi sul fatto che si trovi nella posizione migliore per condurre le trattative.

L’interesse di Unicredit per Commerz risale al 2017

Intanto, l’agenzia Reuters ricorda che UniCredit ha preso contatti con Berlino per segnalare il suo interesse per Commerzbank per la prima volta nel 2017 e ha valutato una contro-offerta per l’istituto di credito tedesco nel 2019, quando Commerzbank stava discutendo un’alleanza con Deutsche Bank.

L’acquisizione del 9% di qualche giorno fa – hanno detto a Reuters diverse persone a conoscenza della situazione – ha colto di sorpresa i funzionari del governo tedesco. Un funzionario del governo tedesco ha spiegato che Berlino non aveva intenzione di vendere le azioni a un investitore strategico e si aspettava che le azioni fossero acquistate da più acquirenti.

Da qui la successiva richiesta della banca all’esecutivo di non vendere l’ulteriore quota del 12% che gli rimaneva. La fonte sentita dall’agenzia stampa ha, quindi, spiegato che il timore è che qualsiasi acquisizione potrebbe compromettere il flusso di credito per le imprese tedesche, impegnando la banca in complesse trattative di fusione ed esponendo la Germania ai rischi del debito italiano.

Messina (Intesa San Paolo) benedice l’operazione

A mostrare approvazione per l’operazione Unicredit è invece il ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, secondo cui quella firmata dal ceo Andrea Orcel “è un’ottima operazione, una strategia di diversificazione eccellente. È chiaro che è un primo passaggio, hanno acquisito una quota e non è ancora un’operazione completa”. Per Messina quella di UniCredit è “strategia molto coerente con il loro modello di business. Noi abbiamo un modello completamente diverso. Puntiamo su risparmio gestito, asset management e assicurazione. La diversificazione geografica per noi non è una priorità”.