L’appuntamento con il nuovo piano industriale di Unicredit è fissato per giovedì 9 dicembre. È allora che si conoscerà nel dettaglio la nuova strategia di Unicredit, il primo firmato dal neo amministratore delegato Andrea Orcel. Quello che appare certo, è che si tratterà di un piano industriale stand-alone, dopo la rottura definitiva delle trattative con il Monte dei Paschi per le nozze con Unicredit.
Unicredit: i primi indizi del piano industriale
Anche se le informazioni sono al momento scarne, qualche elemento è tuttavia stato fornito dal nuovo numero uno del gruppo bancario milanese, in concomitanza con la presentazione del bilancio dei primi nove mesi dell’anno.
In quell’occasione, Orcel ha confermato che l’istituto bancario sta continuando a sviluppare le tre priorità – semplificazione, digitalizzazione e centralità del cliente – che saranno il fulcro del nuovo piano strategico, e sosterranno l’impegno per la solidità, la stabilità e la crescita del gruppo a lungo termine
Indiscrezioni hanno anticipato il lancio di una nuova piattaforma tecnologica, che offra servizi e prodotti alla clientela, anche dei partner assicurativi e del risparmio gestito, su tutti i canali, da quello digitale a quello fisico. Il modello multicanale sarebbe dunque uno degli architravi del nuovo piano.
Sul fronte delle acquisizioni il numero uno della banca milanese aveva ricordati che non sono un obiettivo fine a se stesso, ma vanno considerate come acceleratore della crescita. Le mire di espansione di Orcel potrebbero ora indirizzarsi all’estero visti che i rapporti con le istituzioni romane sembrano per il momento piuttosto incrinati.
I prossimi appuntamenti
Dopo la presentazione del piano, il cda di UniCredit approverà i conti 2021 nella seduta del 27 gennaio 2022, con presentazione al mercato il giorno successivo. L’assemblea degli azionisti si terrà quindi l’8 aprile. I cda per il via libera alle trimestrali 2022 sono poi previsti per il 27 aprile, il 26 luglio e il 25 ottobre, sempre con presentazione nei giorni immediatamente successivi.
Ricordiamo che i primi nove mesi dell’anno si sono chiusi con un utile netto pari a 3 miliardi di euro. Il dato si confronta con il ‘rosso’ di 1,6 miliardi registrato nello stesso periodo del 2020. Per quanto riguarda il solo terzo trimestre, la banca ha raggiunto un utile netto di 1,058 miliardi di euro, con un balzo del 55,6% rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso.
Il margine d’intermediazione complessivo nel terzo trimestre sale a 4,44 miliardi di euro, in crescita dell’1,9% rispetto allo stesso periodo 2020 ed è stato trainato dalle ‘robuste commissioni’ che salgono a 1,65 miliardi (+12,5%) mentre il margine d’interesse del periodo cala a 2,27 miliardi (-1,4%).