Economia

Unicredit, gli ultimi giudizi degli analisti in attesa dell’operazione Mps

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Il titolo Unicredit ha ancora benzina per correre secondo gli analisti. Dopo aver segnato un apprezzamento del +50% da inizio anno (il titolo si muove poco sopra gli 11 euro), le azioni della banca di piazza Gae Aulenti, al centro del risiko bancario italiano per le possibili nozze con Unicredit, sono destinate a crescere ulteriormente.

Unicredit, gli ultimi giudizi degli analisti

L’ultima conferma è arrivata ieri dagli analisti di Beremberg, che  hanno confermato buy (comprare) sul titolo con un target price a 12,10 euro: gli esperti prevedono nei prossimi 12 mesi un rendimento totale del 9%: 3,7% proveniente dal dividendo (0,41 euro per azione, in linea con le stime degli analisti).

Ma quello di Beremberg è solo l’ultimo dei buy piovuti sulle azioni della banca, guidata da Andrea Orcel.  Nel mese di settembre, ancora più positivo il potenziale di upside previsto per il titolo da Morgan Stanley (13 euro), che ha confermato il giudizio overweight (sovrappesare). Stesso target price è stato fissato da Equita (buy), mentre gli analisti di Exane Bnp Paribas si sono spinti un po’ oltre, fissando il tetto di prezzo delle azioni a 13, euro.

Controcorrente AlphaValute, che invece suggerisce di scaricare le azioni di Unicredit, perché sopravvalutate (reduce, 10,6 target price).

Tra le case d’affari che coprono il titolo, il 52% ha emesse un giudizio si di acquisto “comprare”; il 33% è più cauto (hold, tenere in portafoglio) mentre il 14% dice suggerisce di “vendere” (sell).

Buy-back e dividendi

Dopo la rimozione dei paletti imposti alla banche europee da parte della BCE su dividendi e buy -back, Unicredit ha comunicato un piano di un riacquisto di azioni da 652 milioni da completare per fine anno. Nessuna indicazione è arrivata sui dividendi.

Utili in crescita: le stime sugli eps per il prossimo biennio

Positive anche le prospettive sugli utili per azione (EPS) nel corso dei prossimi due anni: da 1,04 euro atteso per il 2021, il consensus degli analisti si aspetta un rialzo a 1,27 euro nel 2022 (+22%), in ulteriore aumento a 1,60 nel 2023 (+26%).