Economia

UniCredit, Mustier: “Facebook? Azienda poco etica”. E sull’Italia: “Restiamo fiduciosi, ma aspettiamo flat tax”

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UniCredit batte le attese degli analisti, con un utile netto che ha superato i due miliardi di euro nei primi sei mesi dell’anno: “Sono molto orgoglioso del lavoro e dell’impegno della squadra, che ha ottenuto risultati solidi nelle impegnative condizioni di mercato del secondo trimestre”, ha spiegato l’amministratore delegato dell’istituto, Jean Pierre Mustier. Durante la conferenza stampa di presentazione dei conti, rispondendo alle domande dei giornalisti il manager francese si è soffermato sulla situazione del nostro Paese: “Premettendo che la nostra posizione è assolutamente apolitica – sottolinea Mustier – per quanto riguarda la possibilità dell’introduzione della flat tax, mi limito a dire che una riduzione fiscale dovrebbe avere un impatto positivo sull’economia, ma dipende da come viene fatta“. Sullo spread, che secondo alcuni potrebbe salire fino a 400 a settembre, il manager francese non si sbilancia: “La banca conferma tutti i target 2018 e 2019, se lo spread si manterrà sugli attuali livelli”, puntualizza,  “ma non facciamo previsioni, ma siamo molto fiduciosi sulla tenuta dell’economia italiana, che ha dei fondamentali molto solidi”.

FACEBOOK – Mustier diventa di ghiaccio rispondendo alla domanda sul caso Facebook, che ha chiesto alle banche di condividere i dati sui clienti: “Non vogliamo avere nessun tipo di rapporto con Facebook, che non rispetta i nostri standard etici. Non daremo nessuna informazione e non vogliamo avere nulla a che fare con questa azienda finché non adotterà un comportamento etico. E’, quindi, un perentorio no”.

MEDIOBANCA – L’a.d. ha poi commentato le voci sulla possibile uscita a settembre di Unicredit dal patto di sindacato di Mediobanca: “Mediobanca sta performando molto bene. Per noi è un investimento finanziario, e abbiamo tutto l’interesse che abbia grande successo. Quando sarà il tempo prenderemo una decisione”. Mustier è anche intervenuto sulla vicenda Cashes, per la quale Unicredit ha citato in giudizio Caius Capital e i fondi Caius chiedendo 90 milioni di danni: “Non commentiamo sui procedimenti in corso, specialmente se sono sia penali sia civili. Da qui in avanti, e tenendo conto dell’evoluzione delle regole, siamo molto fiduciosi che non ci saranno effetti né sul capitale di Unicredit né sui detentori dei cashes”.

“NESSUNA ACQUISIZIONE” – “Le possibilità sono molto molto basse. Siamo a metà di una maratona, e quando sei a metà di una maratona pensi a completare la seconda metà, non a quello che farai dopo. Il nostro team è focalizzata sul portare a termine il piano”, ha spiegato Mustier. In un prossimo piano tuttavia, che sarà presentato tra un anno, il manager francese ha affermato che “sarà valutata sia una crescita organica che non organica”.