Avvio di seduta in calo per il titolo Unicredit alla Borsa a Milano dopo la riunione informale del consiglio di amministrazione che si è tenuta ieri sul tema della governance, in vista del rinnovo del consiglio.
Mercoledì è prevista la riunione del Comitato Nomine che darà ufficialmente inizio al procedimento relativo alla governance che si concluderà, dopo la definizione della lista per il cda, con la nomina nell’assemblea di primavera.
Dopo i primi scambi il titolo cede il 3,9% a 8,74 euro mentre il Ftse Mib è in calo dello 0,7%.
Il confronto tra i consiglieri di Unicredit riunitisi domenica pomeriggio, secondo ilsole24ore.com, “non è ancora chiuso: ripartirà senz’altro mercoledì in Comitato nomine e il giorno dopo nella seduta già in calendario del cda, ma c’è anche chi non esclude una riconvocazione nel giro di poche ore”.
Sul tavolo del consiglio uscente, secondo le ricostruzioni riportate dalla stampa, ci sarebbe anche il futuro dell’attuale ceo Jean Pierre Mustier la cui permanenza, dice il quotidiano economico, “sarà legata all’appoggio, da parte del consiglio, di alcune scelte strategiche da lui auspicate. Tra queste potrebbe figurare la subholding estera, così come l’operazione Mps”.
Con il Governo in pressing per sponsorizzare la combinazione tra Unicredit ed Mps, che Mustier ha sempre respinto – aggiunge La Stampa – in pochi scommettono sulla permanenza del manager francese.
Secondo quanto riporta il Corriere della Sera:
“Se in Unicredit passasse la linea di prendere comunque Mps, Mustier finirebbe in minoranza”. Il quotidiano sottolinea inoltre che al banchiere vengono imputate “la resa non ottimale del titolo e la mancanza di una strategia chiara dopo la fase delle cessioni (Mediobanca, Fineco, Pioneer, la Polonia fra gli altri)”.
Cambio ai vertici? I candidati in lizza
In caso di cambio ai vertici dell’istituto, ilsole24ore.com indica una serie di ipotesi:
“Diego De Giorgi, ad esempio, l’ex capo dell’investment banking di Bank of America portato dallo stesso Mustier nel consiglio di UniCredit, o Matteo Del Fante, ceo di Poste.
C’è chi guarda anche a Victor Massiah, ex ceo di Ubi storicamente in buoni rapporti con Padoan, o Marco Morelli fino a pochi mesi fa ceo di Mps e ora approdato in Axa Investments. Tra i manager interni, in pole position figurerebbero Carlo Vivaldi, co-chief operating officer, e Francesco Giordano, co-ceo del commercial banking Western Europe”.
Nomi simili quelli riportati da La Stampa che non esclude l’ipotesi di Alberto Nagel (a.d. di Mediobanca) e invece ritiene fuori gioco Massiah per via di un patto biennale di non concorrenza con Intesa Sanpaolo.