MILANO (WSI) – Ieri era l’ultimo giorno utile per presentare offerte non vincolanti ad Unicredit per Pioneer –anche se si ipotizza uno slittamento dei termini – e oggi sul tavolo degli advisor Jp Morgan e Morgan Stanley, come risulta dalle ultime indiscrezioni, di offerte preliminari ne sarebbero arrivate 7-8, grandi nomi italiani ed europei.
Tra questi Poste, in cordata con Anima e alla cassa Depositi e Prestiti che mettono sul piatto 1 miliardo e mezzo di euro per il 50% della società. Rilevando Pioneer, la società guidata da Francesco Caio completerebbe il suo rafforzamento nel campo del risparmio gestito, diventando la terza forza italiana dopo Generali ed Eurizon con un patrimonio gestito pari a 280 miliardi di euro.
Anche le assicurazioni Generali puntano a Pioneer e, stante i rumor, visto l’appetibilità della vendita, il gruppo del Leone di Trieste si sarebbe avvalso della consulenza di due banche d’affari come Ubs e Nomura. Tra i big esteri spuntano i numeri di Amundi che avrebbe nelle sua fila di consulenti la Goldman Sachs, oltre che nel ruolo di advisor anche di principale finanziatore insieme ad un gruppo di banche straniere, ma anche Axa, Allianz, Natixis, Aberdeen e gli australiani Macquarie sarebbero interessati a Pioneer.
Obiettivo della banca di piazza Gae Aulenti? Ottenere almeno 3 miliardi di euro per aumentare così il Cet1 ratio di 50-60 punti base, il che significherebbe un rafforzamento patrimoniale di 2-2,4 miliardi di euro. La banca guidata dal nuovo ad Jean Pierre Mustier oggi è sotto i riflettori a Piazza Affari, e l’interesse manifestato da almeno 7-8 soggetti per Pioneer incoraggia gli ordini in acquisto e le quotazioni sono in rialzo del 3,3%.