Unicredit pensa a piano industriale senza Mps. Orcel: “non farà parte della nostra strategia”
Unicredit festeggia un terzo trimestre 2021 oltre le stime del mercato e pensa a un piano industriale stand-alone, che sarà presentato il 9 dicembre 2021. La banca milanese, al centro del risiko bancario italiano, per le trattative, non andate in porto, con il MEF in merito alla cessione di MPS, va dunque avanti da sola.
“Mps non farà parte del futuro della nostra strategia” ha detto Andrea Orcel, amministratore delegato della banca milanese, aprendo la conference call con gli analisti finanziari sui conti dei primi nove mesi dell’anno della banca. “Le discussioni sono state lunghe e dettagliate ma, nonostante gli sforzi di entrambe le parti, e non è stato possibile raggiungere un accordo che soddisfacesse tutti i parametri stabiliti nel Memorandum d’intesa’ e per questo ‘i negoziati sono stati conclusi’.
Il ceo ha ricordato anche che le operazioni di M&A non sono un obiettivo fine a se stesso, ma vanno considerate come acceleratore della crescita.
‘Il maggior valore che possiamo creare e’ dal punto di vista organico e questo e’ stato, e rimane, il nostro obiettivo incrollabile. Sono stato chiaro sul ruolo che l’M&A può svolgere nella nuova strategia della banca: non è uno scopo in sé, piuttosto può essere un acceleratore e un potenziale miglioratore del nostro risultato strategico e, quindi, può essere realizzato ‘alle giuste condizioni che accrescano il valore e dove abbiamo piena fiducia nella nostra capacita’ di esecuzione. Questo rimarrà il nostro approccio guida’.
Le mire di espansione di Orcel potrebbero ora indirizzarsi all’estero visti che i rapporti con le istituzioni romane sembrano per il momento piuttosto incrinati.
Terzo trimestre: utile batte le stime
Vediamo nel dettaglio i numeri dell’ultimo bilancio. Per quanto riguarda il terzo trimestre, la banca guidata da Andrea Orcel ha raggiunto un utile netto di 1,058 miliardi di euro, con un balzo del 55,6% rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso. Il dato, superiore alle stime degli analisti, che si fermavano a 838 milioni, ha portato a 3 miliardi di euro il risultato a nove mesi a fronte del “rosso” di 1,6 miliardi registrato nello stesso periodo del 2020.
I ricavi nel trimestre si sono attestati a 4,4 miliardi, in crescita dello 0,8 per cento su trimestre e dell’1,9 per cento su anni, trainati dalle robuste commissioni su base annua, ma non sul trimestre, e dal positivo andamento del margine di interesse rispetto al trimestre precedente. I costi sono rimasti pressoché invariati su base annua a 2,4 miliardi di euro.
La qualità dell’attivo è migliorata nonostante la pandemia Covid-19, con il rapporto tra crediti deteriorati lordi e totale crediti lordi al 4,5%.
La guidance per l’esercizio 2021 indica ricavi totali a circa 17,5 miliardi e costi in linea con la guidance precedente attorno ai 9,9 miliardi. La guidance del costo del rischio sottostante è migliorata a circa 30 punti base e quella per l’utile netto sottostante è stata aumentata ad oltre 3,7 miliardi.
UniCredit sta continuando a “sviluppare le tre priorità – semplificazione, digitalizzazione e centralità del cliente – che saranno il fulcro del nuovo piano strategico, che sarà presentato il 9 dicembre 2021, e sosterranno il nostro impegno per la solidità, la stabilità e la crescita del gruppo a lungo termine “ha detto Andrea Orcel, amministratore delegato di Unicredit, commentando i risultati dei primi 9 mesi del gruppo . Si tratta, prosegue il ceo, di un “set di solidi risultati nel terzo trimestre, che riflettono la forza della nostra rete, le condizioni di mercato favorevoli, l’incremento dell’attività della clientela in tutte le linee di business ed una ripresa economica molto vivace, che si prevede moderarsi”. Anche il profilo di liquidità e lo stato patrimoniale della banca “restano eccellenti, e costituiscono una solida base da cui sviluppare il pieno potenziale della rete di UniCredit”.