UniCredit potrebbe prendere in considerazione l’acquisto di Banca Carige se un accordo di questo tipo avesse un sostegno finanziario statale. A dirlo alla Reteurs due fonti vicine.
La banca di Piazza Gae Aulenti al momento non è in prima linea sull’istituto ligure e ha respinto ogni sollecito a intervenire nel salvataggio della banca ma, stando alle fonti, la banca sarebbe però aperta ad acquistare Carige qualora si renda necessario un intervento con condizioni analoghe a quelle sostenute da Intesa Sanpaolo nell’ambito del salvataggio delle due venete, la Popolare di Vicenza e Veneto Banca. Nel 2017 Intesa Sanpaolo ha rilevato i due istituti al prezzo simbolico di un euro, assicurandosi 5 miliardi di euro di finanziamento pubblico.
Il governo ha reso noto che banca Carige sarebbe nazionalizzata qualora siano iniettati fondi pubblici mentre durante un question time il ministro del Tesoro Giovanni Tria ha detto che preferirebbe una soluzione di mercato. Il 2 gennaio la Bce ha disposto il commissariamento dell’istituto e la scorsa settimana il governo ha varato un decreto che prevede alcune misure a sostegno della banca con anche l’ipotesi di una ricapitalizzazione precauzionale che al momento viene definita “residuale”. “Carige è stata offerta più volte a UniCredit che ha detto di no”, dice una delle fonti. “Può dire no la prima, la seconda, la terza, magari anche una quarta volta ma poi non potrà tirarsi indietro. Di certo Mustier chiederà che un’eventuale operazione sia fatta alle stesse condizioni di quella di Intesa con le venete”, aggiunge la seconda. UniCredit non ha commentato, mentre Carige dichiara che la banca non rilascerà altri commenti.