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Unicredit pronta a richiamare i suoi bond AT1

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Unicredit resta intenzionata a richiamare il prestito perpetuo Additional Tier 1 (AT1) collocato a maggio 2017 alla prima finestra utile che scatta il 3 giugno prossimo.

È quanto si apprende da fonti di mercato, in particolare dall’agenzia giornalistica Reuters dopo la tensione che si è scatenata la scorsa settimana sui titoli AT1.

L’AT1 di Unicredit

Le obbligazioni AT1 (Additional Tier One) rappresentano strumenti di debito finanziario emessi da una banca. Tra i titoli di debito sono quelli ad avere il rating più basso e sono quindi ad essere aggredite, in caso di salvataggio della banca che le ha emesse.

Tali bond sono perpetui, ossia sprovvisti di scadenza, e prevedono la possibilità di rimborso in ogni momento del capitale. Qualora l’emittente si trovi in una condizione di crisi che mette a rischio la solvibilità, le cedole possono essere annullate, con il capitale che viene convertito in azioni della banca in via temporanea o definitiva. Perché si attivi questo meccanismo, è necessario che il coefficiente patrimoniale CET1 dell’emittente scenda al di sotto di un certo livello (o trigger), che di solito oscilla tra il 5,125 e il 7%, a seconda del regolatore nazionale.

L’AT1 di Unicredit, emesso per un ammontare di 1,25 miliardi, paga una cedola a tasso fisso per i primi 6 anni pari a 6,625% all’anno pagata su base semestrale. Se non venisse esercitata la facoltà di rimborso anticipato, la cedola verrebbe ridefinita a partire da giugno 2023 e a intervalli di 5 anni sulla base del tasso swap di pari scadenza vigente al momento maggiorato di 638,7 punti base, calcolato su base annuale e ricalcolato su base semestrale in conformità con le convenzioni di mercato.

La reazione dei mercati

Intanto, il titolo Unicredit si muove poco sopra la parità (+1,07%) a quota 16,40 euro ad azione, con il titolo che in avvio di seduta è salito anche fino a quota 16,76 euro ad azione.

Un confronto con Deutsche Bank

A differenza di Unicredit, Deutsche Bank nella giornata di venerdì ha annunciato il riscatto anticipato di titoli Tier 2 subordinati (AT2) da 1,5 miliardi di dollari a tasso fisso con scadenza al 2028.

Vediamo la differenza. La grande crisi finanziaria a cavallo tra il 2007 e il 2009 ha rivelato enormi criticità riguardante il capitale minimo delle banche internazionali. Proprio con il fine di affrontare queste criticità ed evitare che si ripresentassero in futuro, il Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (CBVB) ha diramato nel 2010 le riforme di Basilea III, con l’obiettivo di rafforzare la qualità delle basi patrimoniali delle banche, aumentando al tempo stesso il livello regolamentare di capitale richiesto per ogni banca.

Detto in altre parole, il quadro normativo Basilea III impone alle grandi banche di mantenere una sorta cuscino finanziario per proteggersi in caso di recessione. 

Obbligazioni Tier 1 e Tier 2: cosa sono

Nel dettaglio, le obbligazioni Tier 1 e Tier 2 sono due tipi di obbligazioni bancarie emesse dalle banche per raccogliere fondi dai mercati finanziari.

  • Le obbligazioni Tier 1 sono considerate strumenti di capitale di alta qualità per le banche, in quanto hanno la priorità sulla restituzione del capitale rispetto ad altre obbligazioni in caso di insolvenza della banca. Questo significa che i detentori di obbligazioni Tier 1 avranno maggiori probabilità di recuperare i propri investimenti rispetto ad altri creditori in caso di fallimento della banca. Inoltre, le obbligazioni Tier 1 non hanno una scadenza specifica, ma possono essere rimborsate solo se la banca decide di farlo.
  • Le obbligazioni Tier 2 sono considerate invece come uno strumento di capitale di qualità superiore rispetto alle obbligazioni Tier 1 in termini di rischiosità rispetto alle emissioni di Tier 1, infatti, in caso di insolvenza della banca, i detentori di obbligazioni Tier 2 hanno una priorità inferiore rispetto ai detentori di obbligazioni Tier 1 per la restituzione del capitale. In quest’ottica, le Tier 2 renderanno in linea di principio sempre di meno rispetto a un tasso di rendimento di un Tier 1. Le obbligazioni Tier 2 hanno una scadenza specifica e devono essere rimborsate alla scadenza, a meno che la banca decida di estenderla.