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Unicredit: Russia non scombina i piani, confermato dividendo e buyback. Vola il titolo

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La Russia non scombina la politica del dividendo sul 2021 di Unicredit. La banca di piazza Gae Aulenti, una delle più esposte in Europa nel Paese guidato da Vladimir Putin, ha confermato il dividendo da 1,2 miliardi sul 2021 e al buyback per 2,75 miliardi, che potrebbe anche crescere se ci fossero le condizioni giuste. È quanto è stato spiegato in una nota, in cui il gruppo ha messo nero su bianco gli effetti della guerra russo-ucraina sui conti e il patrimonio della banca.

Bene la reazione del titolo che, in tarda mattinata, segna un rialzo del 9% in linea con il resto del comparto bancario. In scia sale Intesa Sanpaolo (+4,3%).

Unicredit e dividendo, gli effetti della crisi russa

Secondo quanto comunicato dalla banca, UniCredit Bank Russia ha una posizione creditoria autofinanziata di 7,8 miliardi di euro a fine 2021, RWA di 9,4 miliardi di euro e un patrimonio netto di 2,5 miliardi di euro. Al netto delle coperture sui cambi, l’esposizione diretta a UniCredit Bank Russia (UCBR) si riduce a circa 1,9 miliardi di euro.

L’esposizione cross border nei confronti di clientela russa è attualmente pari a circa 4,5 miliardi di euro, al netto delle garanzie di circa 1 miliardo di euro da parte di Export Agencies pubbliche non russe, e rappresenta circa 3 miliardi di euro di RWA.

L’esposizione è quasi interamente verso le principali multinazionali russe, per lo più in valute EUR e USD, con contratti regolati da leggi internazionali e soggetti a tribunali internazionali. Le controparti impattate dalle sanzionirappresentano meno del 5% della espozione cross border complessiva.

La banca italiana ha un’esposizione mark-to-market in derivati verso le banche russe di circa 300 milioni di euro, al netto del collaterale. La massima perdita potenziale nel caso in cui il valore del RUB si approssimi allo zero è di circa 1 miliardo di euro.

“Nello scenario estremo, in cui la totalità della nostra massima esposizione non possa essere recuperata e venga azzerata, l’impatto sul Cet1 ratio di Unicredit a fine 2021 sarebbe di circa 200 punti base. In virtù di questo”, si legge nella nota, “confermiamo il dividendo in contanti proposto per il 2021 di 1,2 miliardi, mantenendo un Cet1 ratio superiore al 13% anche nello scenario peggiore. Inoltre, confermiamo la nostra intenzione di eseguire il riacquisto di azioni fino all’importo di 2,58 miliardi”, prosegue la nota che aggiunge “Continuiamo a gestire dinamicamente la nostra esposizione al rischio, valutando costantemente il potenziale impatto del conflitto sul Pil globale e sulle politiche pubbliche”.