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Unicredit sottovalutato per analisti, c’è chi scommette su raddoppio del prezzo

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Pioggia di buy su  Unicredit da parte degli analisti, che continuano a considerare il titolo della banca italiana sottovalutato rispetto al potenziale di rialzo. Secondo la media degli analisti che coprono le azioni, Unicredit avrebbe un potenziale di rialzo del 25% rispetto ai prezzi attuali, che si aggirano poco sotto gli 11 euro.

Tra gli esperti, spicca l’outperform di Bnp Paribas che ha fissato a 20 euro il prezzo obiettivo, quasi il doppio dei corsi attuali. Buy da Goldman Sachs, che considera 18,5 euro il prezzo giusto. Buy arriva anche da Jefferies con un target price rivisto negli ultimi da 15 a 16 euro. Positiva anche la view di Morgan Stanley e Citi, che vedono rialzi fino a 16,5 e 14,5 euro.

Da inizio anno, il titolo è stato travolto dalle vendite (-25%). Tra i vari fattori che hanno fatto scattare le prese di beneficio, spicca la forte esposizione della banca milanese nei confronti del mercato russo.

Unicredit resta al centro dei rumors su possibili fusioni

La banca guidata da Andrea Orcel resta comunque al centro dei rumors su possibili fusioni e acquisizioni. A questo proposito, oggi, Philippe Donnet, Ceo del gruppo Generali, rispondendo a una precisa domanda durante la Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario della Camera dei Deputati, ha messo a tacere le indiscrezioni che parlavano di un possibile matrimonio tra i due gruppi.

“Non c’è nessuna ipotesi di aggregazione tra Generali e Unicredit, nessun progetto, non entra nella nostra strategia perché non ha senso, parliamo di business completamente diversi: l’assicurazione e’ una cosa, una banca è un’altra cosa. Sarebbe un indebolimento di entrambe le societa’, e questo vale per qualsiasi banca, non soltanto per Unicredit – ha spiegato – Banca Generali è un’altra realtà, non fa prestiti, è una società di wealth management”.

La nomina a Ceo di UniCredit di Andrea Orcel, considerato uno dei più esperti dealmaker d’Europa, ha alimentato le speculazioni su una possibile operazione straordinaria con Generali. Ma a dicembre Orcel ha smentito le voci secondo cui la banca potrebbe essere interessata alla compagnia assicurativa.

Sull’ipotesi di fusione, gli analisti di Intesa Sanpaolo hanno recentemente commentato:

“Sebbene UniCredit sia ufficialmente concentrata sulla sua strategia stand alone, che prevede una significativa distribuzione di capitale nel periodo 2022-2025, crediamo che l’M&A sia qualcosa di più che una semplice opzione per sostenere i target della strategia stand alone. Ciononostante – proseguono – con il titolo in calo negli ultimi mesi riteniamo difficile che possano materializzarsi operazioni di M&A nel breve periodo”. In ogni caso, concludono, “vista l’apertura del management nei confronti delle fusioni, sia nazionali che internazionali, crediamo che l’M&A potrà diventare una strategia più chiara nel futuro, ma non prima della fine della guerra tra Russia e Ucraina e di avere maggior chiarezza sui suoi impatti indiretti”.