Terzo trimestre sopra le attese per i conti Unicredit. Prima dell’apertura del mercato la banca italiana, guidata da Jean Pierre Mustier, ha reso noto di aver chiuso il periodo luglio-settembre con un utile netto ‘senza poste straordinarie’ di 1,1 miliardi, in crescita del 25,7% rispetto al dato rettificato dello stesso periodo del 2018 (l’utile contabile del terzo trimestre 2018 era stato di 29 milioni). Il risultato è migliore delle attese del consensus, che si fermavano in media a 1,005 miliardi.
Sopra le stime anche il margine di intermediazione che si è attestato a 4,7 miliardi (+1,7% e contro attese per 4,6 miliardi), con interessi netti a 2,55 miliardi (-5%, in linea con le previsioni) e commissioni a 1,6 miliardi (+3%, anche in questo caso in linea con il consensus). In calo dell’1,8% a 2,45 miliardi i costi operativi per un rapporto cost/income sceso nel trimestre al 52,1%.
“Il risultato netto del terzo trimestre di Unicredit è stato ancora una volta uno dei migliori trimestri raggiunti in un decennio” – ha commentato il ceo Mustier nella nota sui conti. “Il trimestre ha beneficiato di solide dinamiche commerciali, di forti ricavi da negoziazione e della nostra attenzione alla gestione disciplinata dei costi, che continua a produrre risultati”.
Allargando lo sguardo ai nove mesi, l’utile contabile è stato di 4,3 miliardi, mentre quello rettificato si è attestato a 3,3 miliardi, in crescita dell’8,2% su base annua.
Positiva la reazione del mercato. Le quotazioni della banca di Piazza Gae Aulenti guadagnano il 4,98% a 12,688 euro con volumi pari a 8,3 milioni di pezzi passati di mano a fronte di una media di 18,1 milioni in un’intera seduta dell’ultimo mese.
Quanto all’uscita dal capitale di Mediobanca, Mustier ha spiegato che l’istituto di credito di Piazzetta Cuccia è una società “estremamente ben gestita”, ma per Unicredit era un “asset non core” e, “in linea con la nostra strategia di dismissione di partecipazioni non strategiche”. La quota dell’8,4% è stata venduta a 10,53 euro per azione, il 2,3% in meno rispetto al prezzo di chiusura di ieri. I 785 milioni incassati comportano, ha spiegato l’a.d. di UniCredit, Jean Pierre Mustier, una plusvalenza ‘irrilevante’ e l’operazione avrà un impatto neutrale sul Cet1.