Milano – Il titolo Unicredit è stato sospeso per eccesso di ribasso a Piazza Affari, per poi essere riammesso alle contrattazioni con una perdita superiore al 3%.
L’azione sconta il dietrofront dei soci libici che non aderiranno all’operazione di aumento di capitale e che quindi vedranno diluirsi le proprie quote.
In un’intervista a Reuters il governatore della Central Bank of Libya, Saddeq Omar Elkaber, ha dichiarato che il governo del paese non intende investire capitali freschi all’estero, UniCredit compresa perché ha bisogno di denaro per la ricostruzione del paese.
Questo nel giorno in cui i diritti, alla vigilia dell’ultima seduta di negoziazione, hanno ridotto all’1,5% lo sconto rispetto al titolo, mettendo a segno un +42% a riprova di un certo interesse per l’aumento, oltre che per ricoperture, spiegano i trader. Il titolo ha chiuso a +12,9%.
“Credo che ci sia la sensazione, da parte del mercato, che l’aumento procede bene. E credo che parecchi abbiano realizzato che la banca abbia dei fondamentali buoni”, ha detto a questo proposito l’AD Federico Ghizzoni, a margine della Financial services conference di Ubs.
Elkaber ha spiegato che “c’è una decisione del consiglio dei ministri di non contribuire. Intendo dire non investire né azioni né denaro liquido negli investimenti stranieri”.
Quindi né Central Bank of Libya né Libyan Investment Authority (Lia) hanno intenzione di aumentare le azioni in UniCredit, ha proseguito il governatore.
In particolare la quota della Central Bank of Libya “si ridurrà dal 4,9% al 2,8% dopo al diluizione”, ha detto. Pochi giorni fa lo stesso governatore aveva dichiarato che Central Bank of Libya avrebbe mantenuto la quota attuale in UniCredit.
Il fondo Aabar di Abu Dhabi ha comunicato due giorni fa la decisione opposta: incrementare la propria quota dal 4,99% al 6,5% e allo scopo ha acquistato sul mercato i diritti necessari dopo una trattativa non andata a buon fine con Lia.