Alla fine, l’operazione sarà capace di generare (entro il ’04) risparmi annui per circa un miliardo di sterline; nel frattempo e anzi proprio per raggiungere l’obiettivo, Unilever manderà a casa migliaia di persone.
Il Gruppo ha infatti programmato un piano di ristrutturazione che prevede la riduzione nei prossimi cinque anni di 25 mila posti di lavoro. Si tratta di circa il 10% delle forze attualmente impiegate.
Il programma costerà a Unilever circa 3,3 miliardi di sterline e interesserà attività situate in Europa e nelle Americhe. Più in particolare, si intende chiudere un centinaio di impianti al fine di concentrare la produzione su 150 siti considerati strategici.
Parallelamente al piano di riassetto, il Gruppo anglo-olandese ha annunciato un calo dell’utile netto del 6% nel ’99 a 2,7 miliardi di euro (un euro vale 1936,27 lire). L’utile operativo è diminuito del 2% a 4,3 miliardi su un fatturato di 41 miliardi, in leggero progresso (+1,5%).
I risultati corrispondono alle stime degli analisti che avevano previsto un esercizio mediocre. Erano poi attese informazioni più dettagliate sulla strategia del Gruppo, ma il co-presidente olandese di Unilever, Antony Burgmans, si è limitato a ribadire quanto annunciato nello scorso settembre e cioè che il Gruppo intende concentrarsi su 400 marchi contro i 1000 commercializzati attualmente.
Tale strategia dovrebbe permettere entro il ’04 un margine di utile del 15% e un aumento annuo del fatturato del 5%. Unilever inoltre investirà 1,5 miliardi in quattro anni per sostenere le marche più importanti come Dove, Lux, Lipton, Magnum (gelati), Omo e i profumi Calvin Klein. I marchi che non corrispondono più alla strategia del Gruppo verranno ceduti o saranno fusi con altri.
Unilever ha precisato che la linea cosmetica Elisabeth Arden sarà ristrutturata entro la fine dell’anno, con la probabile integrazione nella nuova divisione profumi e cosmesi che il Gruppo intende creare.
Nel corso del 2000 saranno poi investiti 200 milioni di euro per ampliare le attività su Internet, settore considerato prioritario per i prossimi anni.