BERLINO (WSI) – Sui salvataggi bancari con i soldi pubblici decisi dall’Italia si mostra molto critico Christian Lindner, il leader dei liberali tedeschi parlando nel corso di un’intervista di oggi alla Faz.
“L’Italia ha di nuovo salvato le banche con i soldi pubblici, anche se avrebbero dovuto risponderne proprietari e dei creditori”.
Lindner usa l’esempio dell’Italia per sostenere la sua idea che oggi una a tutela del risparmio comune in un’unione bancaria che condivida i rischi non ha alcun fondamento visto che i singoli stati, sostiene il leader dei liberali, devono rimanere responsabili per i propri settori bancari. Lindner pone così le sue “linee rosse”, in previsione dei colloqui esplorativi per formare la futura coalizione di governo guidata dalla cancelliera Angela Merkel.
Dopo il declassamento di Moody’s e la scommessa ribassista del fondo Bridgewater, ancora una volta il nostro sistema bancario è sotto i riflettori Ue. Lindner ha voluto così rivendicare il suo rifiuto all’Unione bancaria, sostenendo che proprio il caso delle banche italiane salvate con soldi pubblici, quando dovevano essere azionisti e creditori a rimboccarsi le maniche, dimostra che gli stati dovrebbero continuare ad essere responsabili per i salvataggi bancari nazionali. Il 38enne leader dei liberali tedeschi ha anche ribadito la sua opposizione all’utilizzo dell’ESM come una sorta di Fondo monetario europeo, chiarendo che in presenza di disciplina fiscale, esso non servirebbe.
“In un’unione monetaria dove le regole sul deficit del trattato di Maastricht sono rispettate non è necessario un ombrello di salvataggio. Un eventuale Fondo monetario europeo potrebbe creare un sistema di pompaggio nel trasferimento finanziario”.