Quale sia la differenza fra una unione doganale e un mercato unico se lo sono chiesto in molti riguardo alle trattative fra Unione europea e Regno Unito sulla Brexit. Sui legami economici fra il Paese e l’Ue dopo la Brexit, i negoziatori hanno discusso diverse opzioni. Una di queste era la permanenza del Regno Unito nell’unione doganale con l’Eurozona.
In particolare, una delle possibili soluzioni, bocciata dal voto del parlamento britannico, presentate dall’ex cancelliere dello Scacchiere conservatore Ken Clarke, prevedeva un piano di un’unione doganale da negoziare con Bruxelles. Uno scenario che avrebbe permesso la soluzione anche della questione del confine irlandese post Brexit.
Unione doganale e mercato unico sono due stadi diversi dell’integrazione economica, secondo la teoria enunciata nel 1962 nel libro “The Theory of Economic Integration” dall’economista ungherese Bela Balassa: l’unione doganale è il terzo stadio, dopo l’area di commercio preferenziale e l’area di libero scambio. Segue al quarto gradino il mercato unico e poi l’unione economica e monetaria e infine l’integrazione economica completa.
Le definizioni
Per capire cosa differenzia una unione doganale dal passo successivo di una integrazione economica maggiore in un mercato comune bisogna innanzitutto capire le definizioni dei due concetti. L’unione doganale è l’accordo con cui i Paesi aderenti scelgono di abbattere le barriere commerciali che impediscono la libera circolazione delle merci e istituiscono una tariffa doganale esterna comune. Il mercato unico è un’unione doganale con politiche comuni sulla regolamentazione dei prodotti, dei tre fattori di produzione, cioè terra, capitale e lavoro, e di impresa.  In un mercato unico viene stabilita quindi la libera circolazione di capitale, lavoro, beni e servizi tra i paesi membri.
Unione doganale e mercato unico nella storia dell’Ue
Un esempio classico di unione doganale è stata la Comunità Economica Europea, creata nel 1957 con i Trattati di Roma, mentre l’Unione Europea che conosciamo oggi è un mercato comune. L’Ue nasce infatti come unione doganale e si avvia verso il mercato unico attraverso la
progressiva eliminazione di tutti gli ostacoli al commercio, che avviene negli anni 60 e 70. Nel 1968 entra in vigore il Mercato comune (con il quale si completa l’unione doganale), che prevedeva l’abolizione totale dei dazi doganali tra i membri e l’istituzione di una tariffa doganale comune verso l’esterno.
Dagli anni 80 l’integrazione si approfondisce poi con l’eliminazione di tutte le barriere non-tariffarie alla libera circolazione di merci, ma anche persone, servizi, capitali. Con l’entrata in vigore del mercato unico nel 1993, oltre a tutte le barriere commerciali, sono stati aboliti sia i controlli regolari alle frontiere interne che le formalità doganali. L’unione doganale resta la prima delle politiche demandate alla competenza esclusiva dell’Unione europea.
All’interno del mercato unico persistono tuttavia alcune barriere, come sistemi fiscali nazionali frammentatisi, mercati nazionali distinti nel campo dei servizi finanziari, dell’energia e dei trasporti, norme complesse sul riconoscimento delle qualifiche professionali. Obiettivo dell’Ue è garantire un’armonizzazione tra i diversi Stati anche in questi settori.