Ieri i ministri delle finanze dell’Unione Europea hanno formalmente approvato che la Croazia diventerà il 20° membro a utilizzare la moneta unica dall’inizio del 2023. Il Consiglio europeo, il raggruppamento dei 27 governi dell’Ue, ha adottato tre atti giuridici necessari per consentire alla Croazia, membro dell’Ue dal 2013, di introdurre l’euro il primo gennaio 2023. Uno di questi atti ha fissato il tasso di conversione per l’ingresso a un euro a 7,53450 kune croate, con la Croazia che ora ha pochi mesi per preparare le pratiche per il cambio di valuta.
L’ingresso della Croazia nell’area euro
Per adottare l’euro, la Croazia ha dovuto soddisfare criteri di stabilità dei prezzi e dei tassi di cambio, finanze pubbliche sane e tassi di interesse moderati a lungo termine, tutti misurati rispetto ai parametri di riferimento dell’Ue.
La Commissione europea ha anche esaminato la convergenza economica della Croazia con il resto della zona euro, compresi l’andamento della bilancia dei pagamenti e l’integrazione dei suoi mercati del lavoro e finanziari, e ha verificato che la legislazione croata è compatibile con le leggi dell’Ue che regolano la Banca centrale europea.
La Croazia, nell’Europa sudorientale, è un paese indipendente dal 1991, quando ha lasciato l’allora Jugoslavia federale. La vicina Slovenia, anch’essa un’ex repubblica jugoslava e ora membro dell’UE, ha adottato l’euro nel 2007.“L’adozione dell’euro non è una corsa, ma una decisione politica responsabile”, ha affermato Zbynek Stanjura, ministro delle finanze della ceca, che detiene l’attuale presidenza di turno semestrale dell’Unione europea.