ROMA (WSI) – Non piu’ l’euro, ma l’Unione Europea: e’ questo soggetto il nuovo malato d’Europa, diventato la vittima principale della crisi carnefice del debito e le conseguente condizioni economiche in peggioramento in ogni singolo stato esclusa – anche se solo in parte – la Germania.
Nell’Europa dei debiti sovrani sono sempre di più gli europei che vorrebbero lo strappo: voltare le spalle all’euro e tornare alle valute d’origine. Il motivo lo si ritrova nelle risposte di un sondaggio firmato da Pew Research Center. Effettuato in otto Paesi dell’Unione europea ha certificato che la Francia sta diventando il paese più euroscettico dell’area.
Appena il 22% dei francesi ha risposto positivamente alla domanda se l’integrazione economica abbia rafforzato l’economia. Era il 36% un anno fa. E’ il calo più forte fra tutti i Paesi europei intervistati. Nessun paese in Europa oggi è, infatti, più scoraggiato e disilluso come la Francia. Nel giro di appena un anno, l’umore dei francesi si è inasprito notevolmente su tutti i fronti. Dopo i francesi, lo scoraggiamento colpisce soprattutto gli italiani; alla stessa domanda sull’eventuale rafforzamento degli effetti benefici dell’integrazione economica, risponde positivamente solo l’11% degli italiani, con un calo di ben 11 punti rispetto al 22% del 2012.
Sono negativi sulla tenuta e gli sviluppi dell’economia: ben il 91% di loro sostiene che l’Unione europea stia lavorando male. Sono 10 punti percentuali in più rispetto al 2012. Sono critici nei confronti dell’Eliseo: il 67% dei francesi ritiene che il presidente Francois Hollande stia facendo un “pessimo lavoro” nella gestione delle sfide poste dalla crisi economica.
E’ una percentuale di 24 punti peggiore di quello del suo predecessore, Nicolas Sarkozy. Così non stupisce i sondaggisti se i francesi ammettono che stanno anche cominciando a dubitare del loro impegno nel progetto europeo. Oggi ben il 77% di loro ritiene, infatti, che l’integrazione economica europea abbia cambiato in peggio la situazione della Francia.
Si tratta di 14 punti percentuali in più rispetto all’anno scorso. E ancora: il 58% ha una cattiva opinione della Unione europea come istituzione. Una posizione che ha portato sempre di più a uno scollamento di opinioni fra Francia e Germania. Come evidenziato da Pew Research Center, i francesi hanno messo a nudo le stesse paure che tengono al giogo i cittadini del Sud Europa, avvicinandosi a grandi passi alla diffidenza che da tempo greci e italiani nutrono nei confronti del progetto dell’Unione europea.
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Non è una novità che a Roma e ad Atene abbondino gli euro-scettici. Sono questi i due Paesi dove la fiducia nell’euro è da sempre ai minimi. Capirne le ragioni non è difficile. Insieme alla Spagna, Italia e Grecia sono oggi i Paesi più flagellati dalla mancanza di prospettive occupazionali, soprattutto per le giovani generazioni.
Una realtà dei fatti che porta sempre più italiani, spagnoli e greci ad ammettere che la disuguaglianza fra ricchi e poveri nei loro Paesi di appartenenza è aumentata. E sul banco degli imputati il grande colpevole è per tutti sempre lui: l’euro. A causa della cattiva gestione della trama a Bruxelles.