(9Colonne) – Roma, 27 ago – “Quello che veramente vogliamo è portare entro sei o dodici mesi, forse 18, tutti i video musicali mai creati su YouTube”. E’ quanto dichiarava Steve Chen, co-fondatore di YouTube, in un’intervista di un anno fa. Naturalmente l’industria discografica è entrata in allarme: un mese dopo, Doug Morris, ceo di Universal Music Group, rispondeva: “Noi riteniamo che MySpace e YouTube violino i diritti di copyright e ci debbano pagare decine di milioni di dollari”. In un anno, la situazione è molto cambiata. I contendenti hanno cercato di stringere accordi e il successo inarrestabile di YouTube ha favorito anche le grandi case discografiche. Oggi la Universal è partner di YouTube ed è anche grazie a questa grandiosa vetrina che il suo canale di video è il più visto del Web con un dato aggregato di 158 milioni di video visti. I suoi video su You Tube sono 4.000. Altre major della musica hanno i loro canali video su YouTube, tra cui Sony BMG Music Entertainment e Warner Bros Music.
Iscriviti alla Newsletter per rimanere sempre aggiornato sul mondo dei mercati, dell'economia e della consulenza finanziaria.
Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.
Abbiamo ricevuto la tua richiesta di iscrizione. Conferma la tua iscrizione facendo clic sul link ricevuto via posta elettronica.
Se vuoi ricevere informazioni personalizzate compila anche i seguenti campi opzionali.
Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.
Ti potrebbe interessare
SAIE – La Fiera delle Costruzioni (9-12 ottobre, BolognaFiere) ha analizzato i dati SIAPE, il Sistema informativo sugli attestati di prestazione energetica sviluppato da ENEA, per inquadrare la situazione degli edifici italiani dal punto di vista della efficienza energetica.
La scalata di Unicredit nel capitale di Commerzbank appare sempre più in salita. Mentre la banca italiana, guidata da Andrea Orcel, sembra pronta chiedere alla Bce l’autorizzazione per portare la sua partecipazione dall’attuale 9% fino e oltre il 30%, la banca tedesca non fa più mistero sulla sua posizione in merito ad una fusione italo-tedesca.
L’innovazione incontra la consulenza finanziaria in una partnership che promette di rivoluzionare la gestione dei dati relativi ai clienti. Banca Widiba, da sempre all’avanguardia nell’ambito dei servizi digitali, stringe un accordo con iGenius, pioniere italiano nell’AI generativa applicata alla Business Intelligence. L’obiettivo è quello di iffrire ai suoi oltre 500 consulenti uno strumento avanzato e d’ultimo grido.