Economia

Ubp convalida stime Def, ma avverte: domanda interna a rischio

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L’Ufficio parlamentare di bilancio ha convalidato le stime tendenziali del governo, trasmesse dal Mef all’Upb lo scorso 22 marzo e contenute nel Documento economia e finanza (Def). Nonostante le stime siano state giudicate “accettabili” restano da tenere in considerazione i rischi che potrebbero colpire in negativo la crescita italiana.

 

Le previsioni tendenziali contenute nel Def “si collocano in un intervallo accettabile allo stato delle informazioni attualmente disponibili”, scrive l’Upb nella sua lettera di risposta, “pur presentando non trascurabili rischi di al ribasso in considerazione dei molteplici fattori di rischio”.

 

Se per il Mef “la spesa per consumi delle famiglie replicherebbe nel 2019-2020 la crescita dell’anno scorso (+0,6%)” e nel biennio successivo “tenderebbe ad accelerare lievemente”, l’Upb mette in dubbio l’andamento della domanda interna fra 2020 e 2021, per risentirebbe del peso delle imposte indirette.

Infatti, “la previsione del Pil reale nel 2019-2022 contenuta nel quadro macroeconomico tendenziale del Def 2019  sconta per il 2020 e 2021 gli aumenti delle imposte indirette connessi alle clausole di salvaguardia.

“L’incertezza associata alla trasmissione delle imposte sui prezzi si riverbera poi direttamente sulle stime della domanda interna”, sostiene l’Upb, “una rapida traslazione implica meccanicamente una riduzione del potere d’acquisto, che impatta direttamente sulle spese delle famiglie; nel caso invece di assorbimento dell’imposta tramite i margini delle imprese, vi sarebbero comunque meno profitti e distribuzioni di dividendi, il cui impatto sulla domanda sarebbe relativamente inferiore, ma resterebbe rilevante, per l’entità dell’incremento delle aliquote”.