Accordo raggiunto, anche se solo per tre mesi, sul debito Usa. Appoggiandosi ai democratici contro la riluttanza di una parte dei repubblicani, Donald Trump ha concordato con i leader del Congresso una estensione dell’aumento del tetto del debito sino al 15 dicembre, evitando così il rischio di default.
L’intesa è stata accolta con sollievo dal mercato azionario. La seduta di ieri a Wall Street è finita in rialzo con il DJIA arrivato a guadagnare fino a 95 punti, ma che nel finale ha segnato +54,33, lo 0,25%, a quota 21.807,64. L’S&P 500 è aumentato di 7,69 punti, lo 0,31%, a quota 2.465,54. Il Nasdaq Composite è salito di 17,74 punti, lo 0,28%, a quota 6.393,31. Il contratto ottobre del petrolio al Nymex ha guadagnato l’1% a 49,16 dollari al barile.
Il compromesso durerà fino al 15 dicembre e fino allo stesso periodo sarà garantito anche un finanziamento dell’attività del governo, che evita il pericolo di uno shutdown. Entro quella data saranno però necessarie intese più ampie, pena nuove e gravi impasse.
La spinta decisiva al raggiungimento dell’intesa – tra Donald Trump, maggioranza repubblicana e minoranza democratica – è arrivata dall’emergenza sugli aiuti federali in risposta all’uragano Harvey. La proroga di tre mesi è stata annunciata assieme all’approvazione di una tranche di soccorsi da quasi otto miliardi.
Gli esponenti democratici hanno tuttavia espresso la convinzione che intese, con Trump e i repubblicani, siano possibili in futuro. ”
Le parti hanno intenzione di evitare default a dicembre e sono impegnate a lavorare assieme sulle molte sfide davanti a noi”, hanno detto i capogruppo di minoranza alla Camera e al Senato Nancy Pelosi e Chuck Schumer.