La settimana si conclude con l’ottima performance del dollaro, che recupera diverso terreno nei confronti di tutte le valute, a esclusione delle divise oceaniche, ancora sui massimi dopo i positivi dati macro di questa settimana. Il rally del biglietto verde, oltre a ragioni di natura tecnica, è stato favorito dalla discesa dei prezzi dei bond Usa: il maggiore rendimento ha scatenato gli acquisti di dollari, spingendo al ribasso di più di una figura l’euro e la sterlina. La moneta unica ha rotto al ribasso tutti i supporti importanti, andando a toccare il target del canale a 1,335, andando addirittura a rimbalzare in area 1,332, livello che non si vedeva da inizio aprile. Ancora più sonante il recupero sulla sterlina, con la rottura del supporto statico a 1,967, che nelle passate settimane ha contenuto più volte le spinte ribassiste sul cross, con il raggiungimento di 1,962. La sterlina, dopo la riunione della Banca d’Inghilterra di ieri, è stata penalizzata anche dal dato negativo uscito in mattinata relativo alla produzione industriale, che ad aprile è cresciuta dello 0,4 per cento rispetto all’atteso 0,6, così come la moneta unica ha scontato una lettura sotto il consensus delle partite correnti tedesche di aprile. L’euro cede il passo anche contro lo yen, che dopo i massimi dei giorni scorsi si è riportato in area 162,5, dopo aver toccato il supporto posto in area 161,75. Buona la performance della moneta nipponica anche contro la sterlina, realizzando un doppio minimo a 238,9 dai massimi di 242,5 di due giorni fa. Lo yen rimane invece debole contro le monete ad alto rendimento (dollaro australiano e neozelandese in primis), confermando quanto detto dal ministro delle Finanze giapponese sull’impossibilità di una riduzione consistente dei carry trades, visto l’orizzonte temporale medio-lungo degli investimenti giapponesi e di un difficile ritorno immediato in patria. Segnaliamo, in conclusione, un nuovo strappo del dollaro canadese, soprattutto nei confronti dell’euro con un nuovo minimo del cross a 1,415. A spingere la moneta il dato sul bilancia commerciale canadese, che segna un fragoroso più 13 per cento a 5,8 miliardi di dollari: l’incremento del surplus è stato determinato principalmente dal calo delle importazioni, mentre le esportazioni sono rimaste sostanzialmente invariate. Il movimento sembra ormai proiettarsi verso l’importante supporto posto a 1,407.
di Lorenzo Daglio* e Emanuele Furlan*