L’amministrazione Usa resta spaccata sulla strategia da adottare in campo commerciale nei confronti della Cina. Lo dimostra il fatto che, alla vigilia della ripresa dei negoziati con Pechino, gli Stati Uniti sembrano intenzionati a tirare dritto e punire la Cina con i dazi proposti del 25% e del 10% su 200 miliardi di dollari di migliaia di prodotti cinesi. Per la prima volta sono inclusi articoli al consumo come mobili, componentistica dei computer, bagagli e borse.
A rivelare la notizia è il Wall Street Journal, secondo cui un simile approccio (tariffe doganali da un lato, e trattative dell’altro) dimostra come l’amministrazione sia divisa in due: il bastone del rappresentante del commercio Usa e la carota dei negoziatori al dipartimento del Tesoro. Tutte e due le strategie, scrive il Wsj, hanno il benestare del presidente Donald Trump.
Questa volta – secondo quanto riporta il quotidiano economico americano – l‘amministrazione Trump potrebbe decidere di dividere le nuove tariffe doganali in tranche, in modo da fornire ulteriore tempo per la raccolta di commenti e per trattare con la Cina.
Domani, una delegazione cinese sarà a Washington per discutere con un team di americani capitanato dal sottosegretario al Tesoro, David Malpass. Gli ostacoli non mancano viste le intenzioni degli Usa e visto che giovedí dovrebbero scattare i dazi Usa del 25% su 16 miliardi di dollari di importazioni cinesi, a cui Pechino ha promesso di rispondere in modo equivalente.