Seduta particolarmente “piatta” ieri sul mercato valutario, dovuta alla chiusura della Borsa americana che ha celebrato l’Indipendence Day. Pochi anche gli spunti che riempivano il calendario macroeconomico a sostegno di volatilità e transazioni. L’euro/dollaro si è mosso in un range tra gli 1,3605 e gli 1,3632, consolidando i movimenti della giornata di due giorni fa. Non è stato testato il massimo assoluto a 1,3682, anche se a nostro avviso rimangono tutti i presupposti di un re-test a tale valore. La Bce dovrebbe mantenere i tassi inalterati al 4 per cento oggi, visti anche i dati inerenti ai products price in linea con i consensi pubblicati due giorni fa, ma gli analisti stanno mettendo a fuoco quali saranno le dichiarazioni del governatore Trichet circa le aspettative di future strette monetarie. Intanto l’indice Purchasing Manager Services durante il mese di giugno ha mostrato un aumento a 58,3 punti percentuali rispetto ai 57 di storico. Tale indicazione conferma che il settore dei servizi è un input sulla pressione dei prezzi e ciò confermerebbe ulteriori movimenti di policy almeno di 25 punti base entro il 2007 per contrastare tale surriscaldamento. Tecnicamente tale currency-rate ha una forza relativa piuttosto marcata in area di ipercomprato e secondo altri technical-index la forza, la velocità e la pressione dei buyer risulta particolarmente esposta. Se da un punto di vista fondamentale le previsioni rimangono pro-euro, sostenute anche dai dati negativi sulla spesa al consumo e su un sempre più incerto settore immobiliare, dall’altra bisogna ricordare i livelli tecnici. A riguardo potranno risultare critici alcuni macro-movers che verranno pubblicati tra oggi e domani, quali le dichiarazioni dell’Istituto di Francoforte, di indicatori Ism servizi americani e sul sistema occupazionale americano. Un probabile scenario potrebbe essere un re-test verso i massimi a 1,3682 verso area 1,37 con un successivo pull-back, che andrebbe a toccare supporti particolarmente significativi. Nel frattempo continua la debolezza dello yen, a causa di un allontanamento dell’avversità al rischio che solitamente contraddistingue l’apprezzamento della valuta nipponica. L’euro/yen ha rotto la soglia di 167, avvicinandosi al massimo assoluto posto di pochi pips sopra; il dollaro/yen ha viaggiato tra i 122,19 e i 122,65, “chiudendo” per il secondo giorno consecutivo in positivo. La Bank of Australia ha lasciato inalterati i tassi di riferimento, decisione ampiamente attesa, tuttavia il dollaro australiano ha continuato a rinforzarsi.
*www.euroforex.com
di Lorenzo Daglio ed Emanuele Furlan*