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Usa, creati 60 mila posti meno del previsto. Partecipazione forza lavoro ai minimi dagli Anni 70

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NEW YORK (WSI) – Il mercato non se lo aspettava ed è rimasto deluso. I numeri del rapporto occupazionale americano sono sotto le attese su tutta la linea. L’unica notizia positiva? Con questi dati alla mano, non è pensabile che la Federal Reserve imponga una stretta monetaria quest’anno.

La maggiore economia al mondo ha creato 142 mila posti di lavoro in settembre, 60 mila in meno del previsto. Rivisti al ribasso i dati di agosto, da 173 mila a 136 mila unitĂ , e luglio.

Anche i salari orari medi hanno fatto peggio delle aspettative, rimanendo invariati. Gli analisti puntavano su un incremento dello 0,2%.

Il tasso di disoccupazione è rimasto stabile al 5,1%. Ma il dato peggiore di tutti è probabilmente quello relativo alla percentuale di americani che partecipano alla forza lavoro. Il tasso è sceso al 62,4% dai 62,6 di agosto. E’ il livello piu’ basso da metà Anni 70.

Significa che un numero sempre piu’ alto di americani rinuncia a cercare un impiego. I cittadini statunitensi che non risultano piu’ far parte alla forza lavoro sono aumentati di 579 mila unità, a 94,6 milioni.

Il rapporto è probabilmente il peggiore da quello che ha preceduto il secondo round di misure straordinarie di Quantitative Easing in Usa, come ricorda Christopher Vecchio, strategist valutario presso DailyFX.
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Sui mercati finanziari, i futures sui principali indici azionari Usa sono in calo dell’1% circa. I tassi sui Treasuries decennali sotto il 2%, si attestano all’1,95% (-4,2%). Sul valutario il dollaro perde terreno, sulla sterlina è sceso da $1,5162 a 1,52.

Un altro elemento da tenere sott’occhio riguarda le previsioni circa la tempistica della prima stretta monetaria dal 2006. I futures sui tassi Fed ora scommettono su un rialzo del costo del denaro a marzo 2016. E pensare che fino a ieri c’era chi era pronto a scommettere in una stretta già a ottobre o comunque entro fine anno.
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Le possibilitĂ  di un rialzo a marzo 2016, il primo in nove anni, sono date al 50%. Le chance di un incremento in ottobre sono dl 10% (erano del 16% prima della pubblicazione del report), in dicembre del 30% (prima erano del 45%) e in gennaio del 37% (prima erano del 52%).
(DaC)