Nel mese di maggio l’economia americana ha aggiunto 138 mila posti di lavoro nel settore non agricolo, sotto le stime degli analisti che si aspettavano un aumento di 180 mila posti.
Come riferito dal dipartimento al Lavoro, il tasso di disoccupazione è tuttavia calato dello 0,1% al 4,3% contro previsioni per un dato invariato rispetto ad aprile. I numeri del mese precedente e di marzo sono stati rivisti al ribasso di 66.000 posti.
Il dato di maggio, come detto peggiore delle previsioni, verrà tenuto in considerazione dalla Federal Reserve, che a giugno potrebbe decidere di alzare il costo del denaro per la seconda volta nel 2017 (la prima stretta dell’anno c’era stata a marzo, quando i tassi sono passati a un range tra lo 0,75% e l’1%).
Da inizio anno fino a maggio, i datori di lavoro Usa hanno creato 162mila posti in media al mese contro gli 187.000 posti al mese del 2016,. La partecipazione alla forza lavoro è scesa dal 62,9% al 62,7%, vicino ai minimi degli anni ’70 e al di sotto del 66% precedente alla recessione.
In rialzo i salari orari, che sono saliti di 4 centesimi a 26,22 dollari rispetto al mese precedente. Su base annuale sono saliti del 2,5%, sopra il range tra 1,9 e 2,2% segnato dal 2012 in poi e intorno a una crescita che si registra in media dalla fine del 2015.