Dopo essere stato spodestato per un anno da Exxon Mobil, il colosso delle vendite al dettaglio Wal-Mart riguadagna il primo posto nella classifica del Fortune sulle prime 500 società statunitensi per fatturato, proprio ai danni del gruppo petrolifero, che occupa il secondo gradino del podio. Wal-Mart si classifica così prima per la quinta volta negli ultimi sei anni, a conferma di una solidità del giro d’affari che ha pochi concorrenti in Usa e che nel 2006 si è attestata a 351 miliardi di dollari. Completa il podio General Motors, con un fatturato annuo di 207 miliardi di dollari, mentre gli altri gruppi energetici Chevron, ConocoPhilips e General Electric si collocano dal quarto al sesto posto, a testimonianza dello strapotere del comparto energia e di quello petrolifero in particolare, aiutato anche dagli alti prezzi registrati nel comparto. Tre delle prime cinque società , infatti, sono attive nell’estrazione e raffinazione del greggio. Il primo gruppo finanziario è Citigroup, ottava con ricavi per 146,8 miliardi di dollari, appena sopra a Bank of America e alla compagnia assicurativa Aig, ferme rispettivamente a 117 e 113 miliardi di dollari. Scendendo nella classifica redatta dal mensile economico-finanziaro americano, fa scalpore l’uscita di Ibm dalla top-ten, in cui è stata presente da più di 40 anni. Il colosso dell’informatica non solo scende al quindicesimo posto, con un fatturato di “soli” 91,4 miliardi di dollari, ma cede anche il ruolo di primo attore in campo informatico a Hewlett-Packard. In calo anche Ford che, pur attestandosi al settimo posto, esce dalla top-five per la prima volta dall’inizio della redazione di questa speciale classifica, in un anno in cui tutti i gruppi automobilistici americani hanno perso posizioni. Il gruppo telefonico AT&T si piazza al ventisettesimo posto, in seconda posizione nel comparto delle telecomunicazioni, dietro Verizon Communications che finisce tredicesima in graduatoria. Il migliore balzo in avanti lo fa Us Airways che, messasi definitivamente alle spalle gli effetti dell’11 settembre, balza in avanti di 208 posizioni arrivando alla numero 216. Secondo le elaborazioni di Fortune, il fatturato complessivo delle società menzionate nella classifica è cresciuto dell’8,9 per cento rispetto ai 9.900 miliardi di dollari del 2006, mentre gli utili netti hanno registrato un incremento del 29 per cento attestandosi a 785 miliardi di dollari. “Semplicemente, le società americano stanno vivendo il periodo più sontuosamente redditizio nei 53 anni di storia del Fortune 500”, ha dichiarato l’editore del mensile, Shawn Tully.