ROMA (WSI) – Le navi della marina reale della Gran Bretagna si stanno preparando, insieme a quelle degli Stati Uniti, a lanciare una possibile serie di attacchi missilistici contro la Siria.
Così come riporta CBS News, gli Stati Uniti avrebbero inviato una nave da guerra attrezzata con missili balistici nella regione lo scorso venerdì: la nave si aggiunge ad altre tre dislocate nella zona.
Fonti del governo britannico, riporta il Telegraph, hanno precisato che le trattative tra i leader internazionali, incluso Barack Obama, continuano, ma che l’opzione di un intervento militare ha ormai l’appoggio di Gran Bretagna e Usa e che ogni attacco potrebbe verificarsi entro la prossima settimana, dunque nel giro di pochi giorni, in risposta alla notizia relativa all’utilizzo diarmi chimiche da parte dei militari siriani sui civili di un distretto di Damasco, lo scorso mercoledì.
Il regime di Assad è sotto pressione, con le Nazioni Unite che premono per l’invio di ispettori al fine di capire chi debba essere considerato responsabile per le atrocità commesse. Un’agenzia internazionale ha reso noto che almeno 355 civili sarebbero deceduti a causa dell’attacco e 3.600 sarebbero i feriti, mentre altre fonti parlano di un bilancio di vittime fino a 1.300 morti.
Se Gran Bretagna e Stati Uniti non sembrano più disposti ad aspettare, un alert arriva dalla Russia, che parla di conseguenze “estremamente gravi” che avrebbe un eventuale intervento militare in Siria. In una telefonata di Sergej Lavrov al suo omologo Usa John Kerry, il capo della diplomazia russa ha detto che le “dichiarazioni ufficiali fatte negli ultimi giorni da Washington sul fatto che le truppe americane sono pronte ad intervenire nel conflitto siriano sono viste con profonda preoccupazione” da Mosca.