Il clima di fiducia tra le piccole e medie aziende americane e’ sceso a marzo sui livelli del luglio 2009. Pesano le preoccupazioni sull’andamento degli utili e delle vendite.
E’ quanto emerge dalla ricerca condotta dalla National Federation of Independent Business il cui indice e’ calato a marzo a quota 86.8 punti da 88 di febbraio. Sette su dieci componenti dell’indice hano registrato una flessione in soli 30 giorni mentre due sono rimasti invariati.
“La lettura di marzo mostra un dato davvero basso e dimostra come non ci siano le basi per credere che l’economia sia sulla strada della ripresa e che l’occupazione stia migliorando”, ha commentato William Dunkelberg, capo economista dell’associazione con base a Washington.
Come riportato da Bloomberg, il risultato mostra come “l’incertezza ancora abbia la meglio facendo venir meno le buone notizie sulla congiuntura”, ha proseguito l’esperto.
Unico aspetto che risulta migliore rispetto alla lettura del mese scorso arriva dalle aspettative per i prossimi sei mesi. Dal report emerge anche che, se da un lato i tagli di posti di lavoro possono esser terminati, le pmi a stelle e strisce non sono ancora pronte per nuove assunzioni o per spese piu’ sostenute in nuovi macchinari.
A condizionare l’umore degli imprenditori sono le aspettative sugli utili. Queste hanno registrato il maggior declino. Il 34% degli interpellati ha citato “deboli vendite”.
Lo studio in questione si basa su 948 intervistati. Come ricordato da Bloomberg, le pmi rappresentano oltre il 99% di tutta la forza lavoro negli States e hanno creato il 64% di tutti i nuovi posti di lavoro negli ultimi 15 anni.