NEW YORK (WSI) – Il prodotto interno lordo degli Stati Uniti è cresciuto nel terzo trimestre a un tasso su base annua del 2,8%, molto meglio delle attese. Gli economisti intervistati da Bloomberg avevano previsto una espansione +2%, dopo +2,5% del secondo trimestre.
Gli analisti di Briefing avevano stimato +1,9%.
Si tratta del dato preliminare, a cui seguiranno due revisioni nelle prossimse settimane.
Il maggiore rialzo sul fronte dell’offerta dai primi tre mesi di un anno fa rischia di tenere a freno la produzione nel trimestre attuale, che è iniziato con una paralisi federale di 16 giorni. Il rapporto occupazionale mensile di ottobre, che verrà annunciato domani, dovrebbe mostrare un calo del numero di nuove assunzioni rispetto a settembre.
Un dato del genere giustificherebbe la decisione della Federal Reserve di rimandare l’appuntamento con la modalità post crisi e di continuare ad iniettare denaro fresco nel sistema finanziario al ritmo di 85 miliardi di dollari di titoli di Stato acquistati al meso.
“La crescita continua ma non è eccezionale”, ha commentato interpellato da Bloomberg Jonathan Basile, economista di Credit Suisse. “La paralisi federale avrà un effetto temporaneo sull’incremento dell’economia questo trimestre”.
Le previsioni degli 87 analisti interpellati da Bloomberg, per quanto riguarda il valore di tutti i beni e servizi prodotti nel trimestre precedente, variavano molto, oscillando dall’1,2% al 3%. Le cifre sul Pil, che dovevano in teoria essere pubblicate il 30 ottobre scorso, sono state comunicate oggi per via del ritardo causato dal cosiddetto ‘shutdown’ delle attività governative meno essenziali.