New York – Nel terzo trimestre del 2012, il prodotto interno lordo degli Stati Uniti è cresciuto a un ritmo annuale del 2,7%. E’ quanto riporta il Dipartimento del Commercio Usa.
L’indicatore è lievemente inferiore alle attese, +2,8%, degli analisti di Briefing, anche se in decisa ripresa rispetto al dato preliminare, +2%. Stesso outlook, pari a un rialzo +2,8%, anche da parte degli analisti di Bloomberg.
La revisione al rialzo dell’indicatore è stata sostenuta in primo luogo dal minore deficit commerciale e dall’incremento delle scorte. Attenzione però alle spese dei consumatori, che sono salite a un tasso piuttosto debole.
Le spese delle famiglie sono avanzate infatti a un ritmo +1,4%, ovvero al minimo in più di un anno e in flessione rispetto a +2% inizialmente comunicato.
“La crescita economica è molto modesta in questo momento – aveva commentato, prima della diffusione dell’indicatore, Tom Porcelli, responsabile economista Usa presso RBC Capital a New York – E questo sarà più o meno lo scenario con cui dovremo fare i conti anche nel 2013″.
Guardando alle altre componenti del dato, da segnalare che i redditi disponibili considerati dopo gli aggiustamenti dovuti all’inflazione sono saliti +0,5% su base annua, contro +0,8% precedenti. Il tasso di risparmio è sceso al 3,6%, contro il +3,7% inizialmente reso noto.
Riguardo ai profitti delle aziende, nel terzo trimestre questi sono cresciuti del 3,5% su base trimestrale, facendo +8,7% su base annua.
In calo gli investimenti aziendali in conto capitale, -2,2% rispetto a -1,3% inizialmente comunicato.
L’inflazione misurata dall’indice PCE è salita +1,6%, con la componente core che ha fatto +1,1%.