Il mercato del lavoro si è fermato a febbraio e a Wall Street gli investitori temono che anche il motore dell’economia americana si stia inceppando. Il Dow Jones cede 200 punti in avvio di seduta, afflitto dalle ultime notizie macro economiche. Dopo l’ampliamento del deficit commerciale di ieri, oggi a pesare sui listini è la delusione per i numeri sul mercato del lavoro.
Gli Stati Uniti hanno creato 160mila posti di lavoro in meno del previsto a febbraio: 20mila contro i 180mila attesi dagli analisti della Borsa Usa. Si tratta della somma di nuovi impieghi più bassa in più di un anno. Secondo il governo la colpa è principalmente dovuta al cattivo tempo. È documentato che più persone della media storica non hanno avuto un lavoro per quel motivo.
Il report governativo presenta anche alcuni aspetti positivi, tuttavia. Per esempio la crescita dei salari. La retribuzione oraria media è aumentata del 3,4% su base annuale, più del 3,2% previsto dagli analisti. Il dato è di gran lunga il migliore da quando la ripresa è iniziata ormai dieci anni fa. L’inflazione in confronto è salita dell’1,5% da gennaio 2018 a gennaio 2019.
Confortanti sono anche il calo del tasso di disoccupazione al 3,8% e la revisione al rialzo dei dati di gennaio, da +304mila a +311mila. Anche le cifre di dicembre sono risultate migliori del previsto: 227mila le nuove posizioni create e non 222mila.
Il mercato occupazionale Usa continua a essere “tight”. Il tasso di partecipazione alla forza lavoro è invece rimasto invariato, al 63,2% (vedi grafico sotto), mentre quello dei 25-54 enni continua a viaggiare intorno ai massimi post recessione. Il numero di persone che non è al lavoro è incrementato da 95,01 milioni a 95,21 milioni.
Delusione dovuta al maltempo o a frenata economia?
Almeno una banca (Goldman Sachs) scommetteva che la quantità di neve sopra la media caduta in febbraio avrebbe influito negativamente sui dati di almeno 40 mila posti di lavoro. La domanda che si pongono gli operatori di mercato a questo punto è quanto il calo è dovuto a tali fattori temporanei e quanto invece è accurato nel dipingere lo stato di salute dell’economia.
Il dipartimento Usa del Lavoro osserva che 390 mila persone non sono state assunte in febbraio a causa del maltempo, 80 mila in più della media storica di febbraio. Il consulente economico di Donald Trump Larry Kudlow ha sminuito il report, definendolo “incostante” e dicendo che non bisogna prestarci troppo caso.
Report lavoro Usa: la reazione dei mercati
Insomma il rapporto occupazionale ha deluso in maniera talmente sorprendente da alimentare la paura che anche il motore dell’economia Usa si sia inceppato. La creazione di posti di lavoro più debole da settembre 2017 sta avendo un impatto negativo sui mercati azionari.
Il Dow Jones cede 215 punti al momento con i titoli industriali ed energetici tra i più colpiti dalle vendite. È il caso di Caterpillar e Chevron, per esempio. L’indice S&P 500 lascia sul campo lo 0,8%. I settori energia e hi-tech perdono più di un punto percentuale. Il Nasdaq scivola dell’1,1%.
“Il dato anemico di febbraio finirà inevitabilmente per esacerbare le paure di un rallentamento della crescita economica”, osserva Alec Young, managing director delle ricerche di mercato presso FTSE Russell. “Diventa più difficile ora essere ottimisti sulle trimestrali societarie”.
Nonostante gli aspetti positivi non manchino, come citato sopra, “nel complesso c’è poca roba che possa entusiasmare gli investitori in questo rapporto”, secondo Young. I rendimenti dei titoli di Stato cedono a braccetto con i listini azionari. Il tasso dei Treasuries di riferimento si attesta al 2,619% mentre il 2 anni al 2,45%.