Prove di disgelo tra Russia e Stati Uniti. Il Dipartimento del Tesoro americano ha annunciato di voler porre fine entro 30 giorni alle misure restrittive contro alcune industrie russe, nel dettaglio En + Group, U Rusal e EuroSibEnergy.
Tutte e tre le società sono controllate da un oligarca russo, Oleg Deripaska, con profondi legami con Paul Manafort, ex presidente della campagna elettorale di Donald Trump. Deripaska avrebbe investito $ 18,9 milioni di dollari in un’impresa di telecomunicazioni ucraina gestita proprio da Manafort. Il consulente speciale Robert Mueller ha indagato sui legami tra i due uomini in merito alla Russiagate.
Il segretario Steven Mnuchin ha precisato che queste tre aziende furono punite per via della proprietà e del controllo dell’oligarca russo e “non per la loro condotta”. Ora “saranno soggette a compliance e subiranno conseguenze gravi se falliranno nel rispettarla”.
Il Dipartimento del Tesoro americano nel dettaglio ha annunciato di voler escludere le società controllate da Oleg Deripaska, En +, Rusal e Eurosibenergo, dalla lista delle sanzioni entro 30 giorni, in quanto l’uomo d’affari russo ridurrà la sua quota azionaria ma lo stesso Deripaska rimarrà nella blacklist e i suoi asset, in cui detiene una quota superiore al 50%, rimarranno congelati. Dopo l’annuncio del Tesoro degli Stati Uniti, i prezzi dell’alluminio sono scesi a un minimo di 16 mesi a Londra.
Allo stesso tempo però Washington ha annunciato una nuova serie di sanzioni contro la Russia, motivandole con una “prolungata inosservanza delle norme internazionali”. Nel dettaglio le nuove misure riguardano alcune entità legate al ‘Project Lakhta’, un piano legato alla Internet Research Agency, l’agenzia guidata dai servizi russi e coinvolta nel Russiagate.
Nel mirino anche alcuni funzionari dell’agenzia di intelligence Gru e dei servizi segreti dell’esercito russo, nonché gli agenti segreti Alexander Petrov e Ruslan Boshirov, ritenuti responsabili dell’attacco nel Regno Unito ai danni di Sergei Skripal e sua figlia Yulia.