Le scorte di magazzino negli Stati Uniti sono aumentate nello scorso novembre dello 0,5% ; le aspettative di mercato erano attestate su un valore compreso tra lo 0,4% e lo 0,6%.
Il dato, comunicato questa mattina dal dipartimento del Commercio Usa, segue l’incremento rivisto per l’ottobre del 2000 allo 0,7% contro lo 0,6% precedentemente comunicato.
Il valore totale delle scorte di magazzino in novembre , in aumento da ormai tre mesi consecutivi, raggiunge cosi’ quota $1.221 miliardi.
L’andamento delle scorte di magazzino si presta a interpretazioni contraddittorie: l’incremento potrebbe essere infatti voluto dal sistema distributivo per tenere il passo con la domanda o potrebbe essere l’effetto indesiderato di un calo delle vendite.
A ritenere problematica l’interpretazione del dato, e’ stato lo stesso vice presidente della Federal Reserve, Roger Ferguson. Venerdi’ scorso – intervenendo a una conferenza economica in California – Ferguson ha detto: “chiaramente la domanda si e’ contratta oltre le previsioni di molte aziende e in alcuni settori le scorte di magazzino sono cresciute a livelli problematici. Le aziende tuttavia stanno adeguando rapidamente la produzione”.
In novembre il rapporto fra scorte di magazzino e vendite – che misura il tempo necessario a esaurire l’inventario e quindi misura l’efficienza del sistema distributivo nella gestione degli ordini rispetto alle vendite – indica un periodo di 1,36 mesi, in crescita rispetto a 1,35 mesi di ottobre.
Le scorte di magazzino sono cresciute maggiormente nel settore delle vendite al dettaglio dei beni durevoli – ovvero quelli con un ciclo di vita superiore ai tre anni, come automobili ed elettrodomestici – segnando un incremento dello 0,9%.