Cala il gelo alla Casa Bianca, dopo che i media americani hanno pubblicato la notizia in base alla quale alcuni documenti riservati, di quando Joe Biden era vicepresidente, sono stati trovati dai suoi avvocati in un ufficio che usava al Penn Biden Center, un think tank di Washington, quando era professore onorario della University of Pennsylvania (2017-2019).
Tra i documenti – riferisce la CNN, spiegando che si tratta di un totale di 10 file marcati come classificati e datati a un’epoca compresa tra il 2013 e il 2016, quando Biden era vicepresidente – ci sarebbero memo dell’intelligence e materiale dei briefing su dossier come l’Ucraina, l’Iran e il Regno Unito. Le scatole con le carte top secret contenevano anche documenti personali della famiglia Biden, compreso materiale sull’organizzazione dei funerali del figlio Beau.
La scoperta risale al 2 novembre, poco prima delle elezioni di midterm. Il giorno stesso gli avvocati di Biden hanno informato gli Archivi Nazionali, che hanno preso possesso del materiale e informato il dipartimento di Giustizia, che sta indagando.
“Sono stato informato di questa scoperta e mi ha sorpreso sapere che ci sono documenti governativi che sono stati portati in quell’ufficio. Ma non so cosa ci sia nei documenti”, si è giustificato il presidente americano, assicurando “collaborazione piena”.
Trump attacca Biden
Un fatto che non poteva passare inosservato ed è stata subito cavalcato dai repubblicani. In particolare dallo stesso ex presidente Donald Trump che è subito passato al contrattacco: “Quando l’Fbi farà un raid nelle molte case di Joe Biden, forse anche alla Casa Bianca? Quei documenti erano sicuramente non declassificati“, ha scritto Trump sul social Truth, condividendo l’articolo della Cbs con le rivelazioni sul ritrovamento nell’ufficio di Biden.