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USA: TUTTI A SCUOLA DURANTE LA RECESSIONE

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Un recente studio mostra l’ interessante correlazione esistente tra l’ andamento del mercato macroeconomico americano e le scelte che gli individui portano avanti nel campo della formazione personale.

Da questa analisi e’ evidente che il numero di iscrizioni agli istituti universitari cresce in periodi di recessione, mentre cala in periodi di crescita economica. Questa relazione apparentemente contradditoria svela in realta’ un logico meccanismo economico-sociale.
In periodi di crescita negativa, infatti , le tasse universitarie e il rischio associato alla decisione di iscriversi alle universita’ diminuiscono.

Tale fenomeno, pero’, non coinvolge tutti allo stesso modo.

In generale, la parte di neodiplomati, che beneficiano del sostegno economico delle famiglie o di borse di studio, rappresenta un gruppo insensibile alle oscillazioni dei costi universitari. Per chi invece e’ disoccupato o ha perso il lavoro in un periodo di recessione, il costo dell’ investimento sulla propria educazione e’ compensato dalla prospettiva di potersi reinserire nel mercato in modo piu’ qualificato.

Quindi, mentre l’investimento finanziario segue il comportamento del ciclo economico, l’investimento sul capitale umano segue una direzione opposta.

L’investimento sulla formazione individuale contribuisce direttamente alla crescita della produttivita’ aziendale, nonostante non sia mai stato considerato un fattore rilevante nell’analisi macroeconomica.