New York – Proprio mentre l’Iran e’ sul punto di recuperare i dati del drone Usa catturato dall’esercito giorni fa, il presidente americano Obama ha chiesto che il velivolo con pilota automatico venga riconsegnato al mittente. La crisi diplomatica si intensifica.
Il caso dei droni RQ 710 potrebbe diventare una miccia esplosiva. L’Iran si e’ rifiutata di restituirlo in un momento gia’ sufficientemente critico sul fronte nucleare. Il suo programma di uranio impoverito continua ad attirare le critiche della comunita’ internazionale, che ha imposto ulteriori sanzioni a Teheran. Il presidente iraniano Ahmadinejad sostiene che le attivita’ abbiano scovi civili.
Intanto sui blog italiani sono iniziate a circolare voci che riferiscono di movimenti anomali nei pressi della base militare Nato (US Air Force) nella zona di Aviano. In passato tali movimenti sono stati propedeutici ad attacchi militari di una certa portata, come Balcani e Iraq.
Potrebbe trattarsi di una semplice esercitazione. Ma il fatto che sia avvenuta nel cuore della notte, con la pioggia ed il forte vento, e con il movimento di diverse unita’ all’unisono, fa pensare ad uno spostamento di aereomobili massiccio, verso territori vicini ad aree che rappresentano un rischio geopolitico.
Gli esperti iraniani sono nelle fasi finali per recuperare i dati del drone di sorveglianza statunitense catturato dalle forze armate del paese, secondo quanto riferito dalla Repubblica Islamica ieri. Teheran ha ostentato la cattura del drone, sottolinando come sia una vittoria per l’Iran e una sconfitta per gli Stati Uniti in una complicata battaglia tecnologica. Il deputato Parviz Sorouri ha detto che le informazioni estratte verranno utilizzate per presentare una querela contro gli Stati Uniti per l’”invasione” da parte del velivolo.
Gli Usa avevano in un primo momento sminuito l’episodio, descrivendo il drone come un falso. Sorouri ha risposto dicendo che l’Iran ha le capacita’ di riprodurre il velivolo attraverso tecniche di reverse engineering.