Barack Obama festeggia oggi la sua storica vittoria alla Casa Bianca, con la consapevolezza di dover affrontare enormi sfide, dalla profonda crisi economica alle due lunghe guerre in Iraq e Afghanistan.
Il giorno dopo l’Election day che lo ha reso il primo presidente nero della storia americana, Obama si prepara a costruire rapidamente una nuova amministrazione e a definire le sue priorità per il passaggio formale delle consegne il prossimo 20 gennaio.
“Ci è voluto molto, ma stanotte, grazie a quello che abbiamo fatto in questa giornata, il cambiamento è arrivato per l’America”, ha dichiarato nella notte Obama al Grant Park di Chicago davanti a oltre 200.000 sostenitori festanti.
“La strada sarà lunga. La salita sarà ripida. Potremmo non arrivare in un anno o addirittura in un mandato, ma l’America — non sono mai stato più fiducioso di stanotte — ci arriverà”,
Obama ha guidato alla vittoria i democratici, che hanno allargato la loro maggioranza in entrambe le camere del Congresso, mentre gli americani hanno di fatto respinto gli otto anni di leadership del presidente repubblicano George W. Bush.
Un po’ in tutto il paese si sono registrati festeggiamenti in strada, ma Obama avrà poco tempo di godersi la vittoria. Una volta insediato, dovrà affrontare pressioni immediate per mantere le promesse della sua campagna elettorale e risolvere una lunga lista di problemi.
EMERGENZE
Obama ha promesso che ritirerà i soldati americani dall’Iraq nei primi 16 mesi del suo mandato e aumenterà il numero delle truppe in Afghanistan, ma la sua sfida più immediata sarà la gestione della crisi finanziaria, la peggiore dalla Grande depressione.
I leader mondiali si riuniranno a Washington il prossimo 15 novembre per un summit sul collasso finanziario globale. La Casa Bianca ha detto di non aspettarsi che il presidente designato partecipi, anche se Obama non ha ancora reso noti i suoi piani.
Notizie diffuse oggi, mostrano che il mercato del lavoro nel settore privato è peggiorato rapidamente in ottobre e che il settore dei servizi si è contratto, evidenziando le sfide economiche per Obama.
Con un’apparizione nel Giardino delle rose della Casa Bianca, Bush ha detto di aver parlato con Obama e di essersi congratulato con lui per una “impressionante vittoria” che rappresenta un “sogno avverato” per i diritti civili, promettendo inoltre la sua cooperazione nel passaggio dei poteri.
“Durante questo periodo di transizione, terrò il presidente designato informato sulle decisioni importanti”, ha assicurato Bush.
Ci si aspetta che Obama agisca rapidamente per la nomina del segretario del Tesoro e di Stato, fra quelli chiave per l’amministrazione.
Sembra che Obama abbia chiesto a Rahm Emanuel, congressista democratico dell’Illinois già nell’amministrazione dell’ex-presidente Bill Clinton, di stare alla Casa bianca come capo dello staff.
UNA TRANQUILLA MATTINA
La prima mattinata di Obama da presidente designato si è svolta molto tranquillamente. Ha fatto colazione a casa con le sue due figlie, poi è andato in palestra per un po’ di allenamento. Più tardi andrà nel suo quartier generale per ringraziare lo staff.
Nato da padre nero del Kenya e madre bianca del Kansas, Obama è venuto al mondo quando ancora i neri americani lottavano contro le politiche segregazioniste nel sud del paese. Il suo trionfo sul rivale repubblicano John McCain rappresenta una pietra miliare che potrebbe aiutare gli Stati Uniti a gettarsi alle spalle la sua lunga e brutale storia di razzismo.
Molti leader del mondo hanno accolto con favore la vittoria di Obama e alcuni l’hanno salutata come un’opportunità per ricostruire l’immagine degli Usa.
“La tua elezioni ha sollevato enormi speranze in Francia, in Europa e oltre”, ha detto il presidente Nicolas Sarkozy.
I titoli dei quotidiani hanno catturato l’importanza storica del risultato. Il New York Times titola semplicemente “OBAMA”, mentre il Washington Post dichiara “Obama fa la storia” e USA Today: “L’America fa la storia; Obama vince”.
Obama ha ottenuto almeno 349 voti dei grandi elettori, ben oltre i 270 necessari per la vittoria. Con il 96% del voto popolare scrutinato, Obama conduce su McCain per 52% a 46%.
I democratici hanno conquistato almeno cinque seggi al Senato e circa 25 seggi alla Camera dei rappresentanti, ottenendo una vasta maggioranza nel Congresso e rafforzando il potere di Obama. Quattro seggi del Senato restano ancora da assegnare.
McCain, senatore dell’Arizona 72enne ed ex-veterano del Vietnam, ha chiamato Obama per congratularsi con lui e ha lodato la sua campagna senza precedenti.
“Chiedo a tutti gli americani che mi hanno sostenuto di unirsi a me non solo nel congratularsi con lui ma nel fare i nostri auguri al prossimo presidente”, ha detto McCain.
FESTA NELLE STRADE
Bianchi e neri hanno festeggiato insieme davanti alla Casa Bianca per celebrare la vittoria di Obama e l’imminente partenza di Bush. File di auto si sono riversate nel centro di Washington, strombazzando col clacson e gridando dai finestrini.
Altre migliaia hanno festeggiato in Time Square a New York e in diverse città in tutto il paese.
I governi alleati hanno detto di sperare in una più stretta cooperazione con Washington, mentre i critici nei confronti degli Usa, dalla Russia all’Iran ai gruppi islamici del Medio Oriente, hanno fatto appello al cambiamento.
“Speriamo che…adotti una giusta politica che riporti l’America alla sua naturale posizione di rispetto per l’umanità e la democrazia”, ha detto Mohamed Mahdi Akef, leader della Fratellanza musulmana egiziana, uno dei più grandi gruppi islamici mediorentali.
Il presidente russo Dmitry Medvedev ha parlato di speranza per più forti relazioni Usa-Russia, ma allo stesso tempo a promesso ritorsioni per un piano Usa di difesa missilistica.