Mercati

Utili e deflussi record: il 2019 a luci e ombre degli hedge fund

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Nonostante i profitti record registrati dai giganti del settore, l’industria mondiale degli hedge fund, complice le commissioni elevate e performance scarse, si è lasciato alle spalle un anno che ha visto il più lungo periodo di prelievi mensili dalla crisi finanziaria del 2008 (dati di eVestment).

Nel solo mese di dicembre, gli investitori hanno ritirato circa $ 16 miliardi dal settore. Cifra che ha spinto a 98 miliardi di dollari il saldo negativo dell’intero anni, valore massimo dal 2016. Una cifra che corrisponde a circa il 3% delle attività del settore e che rappresenta quasi il triplo dei $ 37,2 miliardi di deflussi del 2018.

Il 2019 ha inoltre segnano un altro record negativo: ovvero le chiusure hanno superato le aperture. Il che ha portato a 4 mila il bilancio dei fondi liquidati negli ultimi cinque anni.

Oltre alla commissioni elevate, il picco dei riscatti è stato favorito dalla performance deludenti. A fronte di un rialzo a due cifre dell’indice S&P 500 (+31% l’anno scorso), gli hedge fund hanno segnato rendimenti in rialzo del 9,2%, secondo i dati raccolti da Bloomberg.

Utili ai massimi da un decennio

Se il 2019 è stato un anno di deflussi record, i 20 gestori di hedge fund più performanti hanno guadagnato $ 59,3 miliardi, il miglior rendimento annuale in almeno un decennio, secondo un rapporto di LCH Investments. La reddittività è stata favorita dall’aumento dai guadagni dei mercati azionari e obbligazionari.

Ad incassare di più è stato TCI, guidato Christopher Hohn, che ha realizzato profitti per $ 8,4 miliardi di dollari. Steve Mandel, manager di Lone Pine, ha conquistato il secondo posto con un guadagno di $ 7,3 miliardi. Complessivamente i 20 best-performer hanno registrato circa un terzo dei 178 miliardi di dollari raccolti dagli hedge fund nel 2019.

I guadagni dell’anno scorso segnano “un miglioramento significativo dopo diversi anni di rendimenti silenziosi”, ha dichiarato al Financial Times il presidente della LCH Rick Sopher.