Utili Usa positivi solo grazie al settore energy, come saranno i prossimi trimestri
Gli utili delle società dell’indice S&P 500 per il secondo trimestre sono stati sicuramente migliori del previsto, ma il merito si deve ad un solo settore, quello dell’energia.
Ora che oltre il 95% delle società S&P 500 ha diffuso i dati dell’ultimo trimestre, la crescita aggregata dell’EPS misto, che include i risultati riportati e le stime dei risultati ancora da diffondere, si attesta al 6,3%, in calo rispetto a una crescita di quasi il 7% vista all’inizio del mese, ma in aumento dal 5,4% alla fine del primo trimestre (stime FactSet).
Nonostante la debolezza, i risultati complessivi sono stati migliori del previsto, o per lo meno, molto meglio del temuto. Delle società che hanno comunicato i dati, il 77,8% ha superato le aspettative degli analisti di consenso.
Degli 11 settori dell’S&P 500, cinque hanno registrato un calo e sei hanno visto un aumento dell’eps. Ma, come dicevamo, il motivo principale della crescita complessiva è stato il settore energetico, che ha visto l’EPS schizzare del 298,6% rispetto a un anno fa, complice l’impennata dei prezzi del greggio e del gas naturale. Escludendo il settore energetico, la crescita dell’EPS S&P 500 sarebbe negativa dell’1,8% (dati Refinitiv).
Le stime per i prossimi trimestri
Ma cosa aspettarsi nei prossimi mesi? Secondo Norman Villamin, Chief Investment Officer (Wealth Management) di Union Bancaire Privée, gli orientamenti contrastanti delle corporate guidance hanno alla fine spinto gli analisti a ridurre le stime sugli utili per i prossimi 12 mesi negli Stati Uniti, soprattutto per il prossimo anno. Tuttavia, questi tagli sono stati finora modesti e il consensus degli analisti continua a prevedere una crescita degli utili per azione del 9% per l’indice S&P 500 sia per quest’anno che per il prossimo.
Per il momento, le stime per il terzo e quarto trimestre, entrambe al 10% (4-6% al netto del comparto energetico), si sono mosse a malapena con previsioni di crescita per la maggior parte dei settori che sono scese di circa 1 punto percentuale nell’ultimo mese, compensando gli aumenti per l’energia.
“Riteniamo che le stime sugli utili dovranno essere ulteriormente ridotte nelle prossime settimane, sia negli Stati Uniti che in Europa, per riflettere il forte rallentamento dell’attività in un momento in cui i costi delle materie prime, della manodopera e dell’energia rappresentano ancora notevoli venti contrari per le imprese.
La crescita degli utili nel 2022 dovrebbe restare moderata ma, nel nostro scenario base che prevede una lieve recessione, è probabile che l’anno prossimo i profitti si riducano, poiché le aziende avranno molto probabilmente perso la capacità di aumentare i prezzi. Questo, insieme a una crescita dei ricavi molto più contenuta, avrà probabilmente un impatto significativo sui margini” ha spiegato Villamin, spiegando di restare cauti sulle azioni. “Manteniamo in atto le strategie asimmetriche che abbiamo implementato nel corso dell’anno. In termini di temi e stile, continuiamo a privilegiare i titoli con una visibilità superiore alla media sui flussi di utili, in modo da attenuare la prospettiva di downgrade nei prossimi mesi”.