Roma – Si può ben dire che, per la Grecia, il turismo e i proventi che si possono ottenere da questo settore, si conferma una delle sue ultime spiagge. L’economia è infatti in ginocchio, prostrata da una spirale recessiva che rende ogni giorno il paese più povero. I greci sperano così che almeno il turismo possa fare da traino e risollevare una congiuntura fatta letteralmente a pezzi dall’adozione di misure eccessive di austerity.
Ma queste speranze sono già infrante e il ‘colpevole’ è di nuovo la Germania, lo stesso paese che ha preteso da Atene continue manovre incentrate sul rigore. A riportare il fenomeno è il settimanale tedesco Euro am Sonntag, che ha intervistato Michael tenzer, responsabile della divisione tedesca dell’agenzia internazionale del turismo, Thomas Cook. “Il numero delle prenotazioni per vacanze in Grecia da parte dei tedeschi è in calo del 30% rispetto a quello dello stesso periodo dello scorso anno”. Di fatto. “le prenotazioni sono scese di quasi un terzo dall’inizio dell’anno”.
A influenzare le scelte dei tedeschi sono due fattori: il caos politico e l’acuirsi da parte della popolazione di un sentire anti-tedesco. “C’era stato un miglioramento, almeno fino alle elezioni che si sono svolte a maggio; ma ora l’imminente ritorno alle urne, i continui discorsi sulla possibile uscita della Grecia dall’Euro, le immagini delle proteste violente nei centri urbani, hanno rinfocolato le preoccupazioni dei tedeschi”, ha spiegato Tezner.