L’Agenzia europea dei medicinali ha dato il via libera per la somministrazione della terza dose dei vaccini Pfizer e Moderna, ma solo per i soggetti “il cui sistema immunitario sia gravemente indebolito” e non prima del 28 esimo giorno successivo alla seconda dose.
E’ questo il risultato dell’atteso responso dell’Ema sulla cosiddetta dose booster, sulla quale da tempo le due case farmaceutiche spingono, sostenendo che possa efficacemente contrastare il progressivo declino nella copertura dopo alcuni mesi dalla seconda dose.
Vaccini, l’ok dell’Ema per la terza dose
“La raccomandazione arriva dopo che alcuni studi hanno mostrato che una dose extra di questi vaccini ha aumentato la capacità di produrre anticorpi contro il virus che causa la Covid-19 in pazienti trapiantati d’organo con sistemi immunitari indeboliti”, ha affermato l’Ema, “anche se non ci sono prove dirette che la capacità di produrre anticorpi in questi pazienti protegga dalla malattia, ci si aspetta che la dose extra aumenti la protezione almeno in alcuni pazienti”.
L’Ema continuerà “a monitorare tutti i dati che emergeranno sull’efficacia” di questa dose e aggiornerà “le informazioni su entrambi i vaccini per includere” la nuova raccomandazione”.
Per le persone con un sistema immunitario in condizioni normali l’Ema sta prendendo in considerazione i dati relativi a una dose booster circa sei mesi dopo la seconda dose, per soggetti di età compresa fra i 18 e i 55 anni. Il comitato ha “concluso che la terza dose, per i soggetti dai 18 anni in su, potrebbe essere considerata quando sono trascorsi almeno sei mesi dalla seconda dose”.
A livello nazionale, gli organismi di sanità pubblica possono emettere le proprie raccomandazioni ufficiali sull’uso di dosi di richiamo, tenendo conto dei dati emergenti sull’efficacia e dei dati limitati sulla sicurezza, ha precisato l’Agenzia.
Il 9 settembre scorso l’Agenzia italiana del farmaco aveva affermato, in linea con la presa di posizione odierna dell’Ema, che “considera appropriato proporre una dose addizionale di vaccino Covid-19 a completamento del ciclo vaccinale prioritariamente nei soggetti adulti e adolescenti… in condizione di immunosoppressione clinicamente rilevante”.
Per quanto riguarda la somministrazione generale, l’Aifa aveva precisato che “nei grandi anziani (>80 anni) e nei soggetti ricoverati nelle RSA… la somministrazione della terza dose potrebbe essere offerta a scopo precauzionale”.